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464 Luca Andreoni, Giulio Ongaro
Se il coinvolgimento di alcuni (pochi) mercanti ebrei è senza dubbio
rilevante, la riflessione storiografica dovrebbe rimuovere ogni genera-
lizzazione. Anche in una città portuale come Ancona, che divenne un
porto franco nel 1732, il ruolo degli ebrei nel commercio del grano ri-
mase minoritario in relazione al traffico complessivo di questo genere;
semmai, dal punto di vista della geografia dei traffici, vi furono alcune
rotte mercantili (nel caso specifico il Levante e Ragusa), che costitui-
rono una costante significativa, dovuta al network attivato dai singoli
operatori come Moisè di Raffael Coen .
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Un ulteriore esempio, quello della casa mercantile Morpurgo, mo-
stra come i momenti di più acuta crisi, o di apertura di maggiori pos-
sibilità di scambio , determinarono le condizioni per effettuare opera-
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zioni economiche di ampio respiro, con l’esplicito supporto, questa
volta, delle autorità municipali. I vincoli erano tacitamente messi da
parte e il network mercantile della città, inclusi gli operatori ebrei, era
attivato dai governanti locali, ovvero l’ufficio dell’Annona. Nel 1764,
per esempio, la comunità di Ancona diede mandato alla casa mercan-
tile “Eredi di Sanson Morpurgo”, con base nella medesima città, di ac-
quistare cereali a Ferrara e Trieste. A Ferrara, i Morpurgo ottennero
più di 1.313 hl di mais mantovano da Felice Coen di Ferrara , mentre
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a Trieste vennero comprati oltre 3.478 hl di grano attraverso Grassin
Vita Levi, per un costo totale di oltre 21.000 scudi, una cifra ragguar-
devole .
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Questa rete mercantile aveva in parte i suoi puntelli nella rete
familiare. I Morpurgo, infatti, provenivano da Gradisca e non man-
cavano di contatti con l’area triestina . Sul fronte padano, la nipote
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30 Su questo mercante, si veda L. Andreoni, «Una nazione in commercio» cit., s.v. e la
bibliografia qui indicata.
31 W. Angelini, Riflessioni sopra un’incetta cerealicola degli anni 1772-73 nella Marca,
in Atti del XVI Convegno di studi maceratesi (Civitanova Marche, 29-30 novembre 1980),
Centro di studi storici maceratesi, Macerata, 1982, pp. 175-201.
32 Sulla ditta Felice Coen di Ferrara, si veda W. Angelini, Gli ebrei di Ferrara nel
Settecento, Argalìa, Urbino, 1973.
33 Asan, Acan, Annona, Mandati di acquisto di grano e farina, fasc. 2. Su questo
episodio e sul sistema annonario della Marca, si veda L. Andreoni, M. Moroni, The
Wealth of Periphery? Food Provisioning, Merchants, and Cereals in the Papal States: The
Case of the March of Ancona, in L. Clerici (ed.), Italian Victualling Systems in the Early
Modern Age, 16 th to 18 th Century, Palgrave Macmillan, Cham, 2021, pp. 175-209; su
Grassin Vita Levi, si vedano C. Gatti, Tra demografia e storia sociale. Gli ebrei di Trieste
nel Settecento, Eut, Trieste, 2008; L.C. Dubin, The Port Jews of Habsburg Trieste. Abso-
lutist Politics and Enlightenment Culture, Stanford University Press, Stanford, 1999, s.v.;
D. Andreozzi, Practices, merchants and mercantilisms. Jews and the cereal trade in Tri-
este between Eastern Europe, the Po and the Mediterranean (18th century), «Business
History», pubblicato on line il 29 giugno 2021.
34 Per esigenze di sintesi, qui si rinvia esclusivamente a L. Andreoni, «Una nazione in
commercio» cit., pp. 132, 155-160 e la bibliografia qui citata.
Mediterranea - ricerche storiche - Anno XIX - Agosto 2022
ISSN 1824-3010 (stampa) ISSN 1828-230X (online)