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Mercanti di ultima istanza? Ebrei e commercio del grano in Adriatico 465
di Felice Coen Vitali di Ferrara (Bonaventura Coen Vitali) sposò nel
1741 Iosef Morpurgo di Ancona, figlio del rabbino Sanson, perso-
naggio preminente della comunità e del dibattito culturale
dell’ebraismo italiano del Settecento, il cui nome era stato conser-
vato nell’impresa “Eredi di Sanson Morpurgo”. Felice Coen Vitali di
Ferrara aveva lasciato alla nipote 350 scudi . Inoltre, nel 1747 Fe-
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lice Coen Vitali di Ferrara, figlio di David, sposò Saffira Coen di
Ragusa (attuale Dubrovnik), figlia di Samuel Moisè e nell’atto nota-
rile di registrazione del contratto si specificò che l’accordo di matri-
monio era stato concluso «mediante la persona del sig. Iosef figlio
del fu Sig. Dottore Sansone Morpurgo Procuratore di detto Felice» .
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Per quanto non sia possibile, allo stato attuale delle ricerche, iden-
tificare Felice Coen Vitali con il Felice Coen da cui i Morpurgo ac-
quistano cereali per conto della Comunità di Ancona, è tuttavia le-
cito ipotizzare la presenza di contatti stretti con gli ambienti ebraici
ferraresi. Vale la pena tenere a mente questi nominativi, dato che
spostando poi lo sguardo da Ancona a Ferrara, o a Milano, le carte
d’archivio fanno ancora riferimento a loro, sempre in relazione
all’acquisto di importanti partite di cereali.
5. Gli esempi di Morpurgo e Coen
Se nelle pagine precedenti abbiamo tracciato una panoramica del
ruolo svolto dagli ebrei nel mercato cerealicolo, in quest’ultima
parte del contributo si vuole affrontare gli stessi temi da una pro-
spettiva diversa. In breve, si vuole analizzare l’operato di due im-
prese commerciali per osservare come nella pratica questo stesso
ruolo si concretizzava. Infatti, uno sguardo ai documenti prodotti
dall’Assunteria di Abbondanza di Bologna e dalla Congregazione di
Abbondanza di Ferrara nel corso del XVIII secolo consente di
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evidenziare con maggiore chiarezza la geografia e le caratteristiche
dell’intervento dei mercanti ebrei nel commercio dei cereali, con
35 Asan, Notarile di Ancona, notaio Luca Baldi, n. 1729, cc. 436r-458r. Si tratta,
probabilmente, del Felice Coen Vitali, collegato alla ditta “Felice Coen” di Ferrara di cui
parla W. Angelini, Gli ebrei di Ferrara cit., p. 183. I rapporti fra l’azienda Coen e i Mor-
purgo sono attestati sin dagli anni Cinquanta (ivi, 182).
36 Siccome Zaffira aveva 20 anni, le venne deputato un curatore nella persona di
Leone Sonnino di Ancona, persona fidata della famiglia Coen di Ragusa (Asan, Notarile
di Ancona, notaio Angelo Bonvini, n. 1772, cc. 251r-267r).
37 Sul ruolo e il funzionamento dell’istituzione annonaria ferrarese si rimanda a G.
Ongaro, Managing Abundance: Victualing Offices and Cereal Merchants in Eighteenth-
Century Ferrara, in L. Clerici (ed.), Italian Victualling Systems cit., pp. 145-173.
38 Sul ruolo dell’Assunteria bolognese si veda A. Guenzi, Pane e fornai a Bologna in
età moderna, Marsilio, Venezia, 1982.
Mediterranea - ricerche storiche - Anno XIX - Agosto 2022
ISSN 1824-3010 (stampa) ISSN 1828-230X (online)