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480 Davy Marguerettaz
Si decide infine di sospendere l’accettazione della richiesta francese
finché non sarà confermato che l’interpretazione corretta delle parti
incriminate del giuramento è quella proposta da Fesch. Il collegio car-
dinalizio vuole che sia il Senato a dichiararlo per iscritto, anche se Pio
VII si accontenterebbe di una dichiarazione di Napoleone. Si chiede
una lettera d’invito redatta come espresso sopra e l’assicurazione che
il papa otterrà soddisfazione su varie questioni ecclesiastiche pendenti
(le leggi organiche, i vescovi ex-costituzionali, i decreti di Melzi in Italia,
ecc.).
La palla passa quindi a Parigi, dove già si considera tutto siste-
mato e si è sparsa la voce che il papa verrà a incoronare l’impera-
tore . Il cardinal legato comunica al governo francese le osserva-
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zioni romane attraverso una nota a Talleyrand del 25 giugno , che
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si può dividere in due parti. Nella prima è presentato un elenco,
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abbreviato e molto ammorbidito nei toni , delle obiezioni avanzate
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dal Sacro Collegio relativamente al viaggio del papa a Parigi e si
afferma che, malgrado queste opposizioni, «il vivo desiderio che [Sua
Santità] ha di corrispondere ai suoi [di Napoleone] voti, la determina
a recarsi a Parigi» .
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Nella seconda parte , invece, sono esposte le richieste romane ne-
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cessarie a rimuovere gli ostacoli che ancora trattengono il pontefice.
Sarà su questa lista che il governo francese baserà le proprie richieste
nel prosieguo delle trattative. Si domanda che la lettera d’invito «non
contenga solamente l’oggetto della consacrazione e dell’incoronazione,
ma che l’Imperatore adduca ancora, per motivo del viaggio, la neces-
sità di abboccarsi con Sua Santità, per terminar, di concerto, tutti gli
affari ecclesiastici, che possano ancora esistere in Francia» ; che la
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lettera sia portata a Roma da una deputazione ad hoc di due vescovi
francesi; che venga rimosso l’ostacolo rappresentato dal giuramento;
che sia rispettato il pontificale romano durante la funzione (e di con-
seguenza non vi sia il giuramento, lecito o meno) e che non vi sia
35 Cfr. dispaccio di Giovanni Battista Caprara a Ercole Consalvi, Parigi, 23 giugno
1804, A. Theiner, Histoire des deux Concordats cit., v. 2, pp. 107-108.
36 Nota di Giovanni Battista Caprara a Charles-Maurice de Talleyrand, Parigi, 25
giugno 1804, I. Rinieri, Napoleone e Pio VII cit., pp. 580-585.
37 Nota di Giovanni Battista Caprara a Charles-Maurice de Talleyrand, Parigi, 25
giugno 1804, ivi, pp. 580-583.
38 Cfr. lettera particolare di Giovanni Battista Caprara a Ercole Consalvi, Parigi, 8
luglio 1804, ivi, pp. 56-59.
39 Nota di Giovanni Battista Caprara a Charles-Maurice de Talleyrand, Parigi, 25
giugno 1804, ivi, p. 583.
40 Nota di Giovanni Battista Caprara a Charles-Maurice de Talleyrand, Parigi, 25
giugno 1804, ivi, pp. 583-585.
41 Nota di Giovanni Battista Caprara a Charles-Maurice de Talleyrand, Parigi, 25
giugno 1804, ivi, p. 583.
Mediterranea - ricerche storiche - Anno XIX - Agosto 2022
ISSN 1824-3010 (stampa) ISSN 1828-230X (online)