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                disposizioni stabilite dalla domina . La charta redatta dal cappellano
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                Pandolfo in nome di Ula sancì ufficialmente la fondazione del mona-
                stero di santa Lucia di Adrano: un cenobio che riuscì a sopravvivere
                sino alla metà dell’Ottocento  e la cui fama, nel corso dei secoli, attirò
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                su di sé venerazioni, pellegrinaggi e ulteriori concessioni . Il mona-
                                                                        63
                stero seppe assolvere alle funzioni per cui era stato istituito, segno
                tangibile dell’autorevolezza della famiglia Avenel Maccabeo nella Sicilia
                del XII secolo. Il ricordo di Adelicia appariva, così, ancora vivido nel
                corso del Seicento tra le moniales di santa Lucia, come è possibile ri-
                levare da un registro redatto dalla badessa Maria Pollicino, nel quale
                si celebravano le azioni della fondatrice e si ritrovavano tutti i docu-
                menti utili per tutelare il cenobio e il suo vasto patrimonio fondiario
                da eventuali dispute .
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                4. Conclusioni

                   Dallo studio degli atti rilasciati da Adelicia tra gli anni Trenta e gli
                anni Cinquanta del XII secolo sembra emergere una struttura di po-
                tere in cui il sistema signorile appare ben definito: il vertice, in questo
                caso, era rappresentato dalla domina Avenel Maccabeo, la quale po-
                teva contare su una vasta ricchezza fondiaria; su un numeroso se-
                guito, costituito da milites, ministeriali ed ecclesiastici, come pure sul
                controllo di fortificazioni, chiese e monasteri. In relazione alla gestione
                di clientele di vassalli e di raccomandati nella Sicilia normanno-sveva
                si è espresso ormai più di venti anni addietro Giuseppe Petralia, con-
                tribuendo in maniera determinante a dare un nuovo impulso al tema
                della «signoria» nell’isola nei secoli XII e XIII, mentre sulle fortificazioni
                edificate nel medesimo periodo fondamentali rimangono gli studi di
                Ferdinando Maurici e Herni Bresc . Di contro, risulta ancora inesplo-
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                rato il tema dell’esistenza di Eigenkirche ed Eigenkloster nella Sicilia
                normanna.



                   61  C.A. Garufi, I conti di Montescaglioso cit., pp. 362-365.
                   62  Durante l’ultimo venticinquennio del XIII secolo, a causa delle incertezze politiche
                in cui versava la Sicilia, le moniales trasferirono il cenobio di santa Lucia a Catania
                poiché il territorio di Adrano era profondamente segnato da atti di violenza e di devasta-
                zione. Soltanto alla fine del Quattrocento, le monache fecero ritorno nella loro antica
                sede. Per questo L. Scalisi, Obbedientissime ad ogni ordine cit., pp. 34-35 e p. 43.
                   63  Ivi, p. 67 sgg.
                   64  Ivi, p. 21.
                   65  Sulle fortificazioni in Sicilia, studi sistematici sono stati condotti da F. Maurici,
                Castelli medievali in Sicilia. Dai bizantini ai normanni, Sellerio, Palermo 1992; Id., Ca-
                stelli medievali in Sicilia: guida agli itinerari castellani dell’isola, Regione Siciliana, Pa-
                lermo 2001.



                Mediterranea - ricerche storiche - Anno XIX - Agosto 2022
                ISSN 1824-3010 (stampa)  ISSN 1828-230X (online)
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