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I Chiaromonte tra Ventimiglia e Palizzi 299
Fra i segnali più significativi del nuovo corso, occorre ricordare la
partecipazione di Matteo Palizzi alla spedizione capeggiata da Pietro II
(associato al trono dal padre Federico III), che era stata organizzata nel
1328 in Italia per incontrare Ludovico il Bavaro, alla quale, come si è
detto, prese parte anche Giovanni il Giovane .
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Caposaldo dell’alleanza furono le nozze tra Giovanni il Vecchio ,
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zio di Giovanni il Giovane, e Lucca, figlia di Nicola Palizzi, stratigoto di
Messina, e sorella di Matteo e di Damiano, professore di diritto civile,
esperto in diritto canonico e cappellano regio . Il simbolo più evidente
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della salda unione tra le due famiglie sono gli stemmi che campeggiano
nella tomba di Lucca Palizzi: un sarcofago romano del III secolo d. C.
riutilizzato e riadattato. Il sepolcro si trovava un tempo nella chiesa di
San Nicolò della Kalsa (demolita in seguito al terremoto nel 1823),
pantheon della famiglia Chiaromonte, ed è oggi conservato nella chiesa
di Santa Maria della Catena di Palermo . La riuscita del matrimonio
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fu sancita dalla prolificità della sposa, che partorì nove figli, cinque
maschi e quattro femmine, e viene ricordata nell’epitaffio come figlia,
madre e moglie esemplare: «Lucca fui/ genito[r] Nicolaus/ stirpe Pa-
lici/ quondam nupta viro/ Claro de monte Johanni/ quam tenet hec
structa pulchro celamine moles/ fecit utrumque genus mis/tum pul-
cherrim/a proles» (Fig. 3) . Racchiusa tra il passato della stirpe Palizzi
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e il futuro della prole Chiaromonte, la vita di Lucca rientra nel binario
tracciato dalla tradizione che in realtà, come ha dimostrato Maria Giu-
seppina Muzzarelli, ammetteva deviazioni e scartamenti .
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Oltre che sulla tomba di Lucca, lo stemma dei Palizzi compare in
un piatto e in una scodella smaltati ritrovati durante gli scavi effettuati
nel 1973 da Gioacchino Falsone nel Palazzo Chiaromonte (o Steri) di
15 F.P. Tocco, Palizzi, s.v., in Dizionario biografico degli Italiani, Istituto della Enci-
clopedia Treccani, Roma, 2014, vol. 80.
16 Divenuto capitano e giustiziere di Palermo nel 1317, Giovanni il Vecchio difese
la città dagli Angioini e fece costruire il primo nucleo dello Steri. Alla sua morte (1339)
la leadership della città passò al figlio Manfredi II, nuovo conte di Modica e Caccamo
(P. Sardina, I Chiaromonte nella Sicilia del Trecento: storia e geografia di una famiglia
feudale, in M.C. Di Natale, M.R. Nobile, G. Travagliato (a cura di), Chiaromonte cit.,
pp. 45-47).
17 L. Sciascia, Le donne e i cavalier, gli affanni e gli agi, Sicania, Messina, 1993, p. 248.
18 E. Gabrici, E. Levi, Lo Steri di Palermo e le sue pitture, L’Epos, Palermo, r. 2003,
p. 19, fig. 2a. Sul sarcofago di Lucca Palizzi cfr. E. Vitale, Un sarcofago romano del III
sec. d. C. riutilizzato per la sepoltura di Lucca Palizzi, in M.C. Di Natale, M. R. Nobile, G.
Travagliato (a cura di), Chiaromonte cit., pp. 229-235.
19 E. Gabrici, E. Levi, Lo Steri di Palermo, cit., p. 18.
20 M.G. Muzzarelli, Madri, madri mancate, quasi madri. Sei storie medievali, Laterza,
Bari-Roma, 2021. Basti ricordare Christine de Pizan che fra Tre e Quattrocento fu ca-
pace di conciliare maternità e professione di scrittrice.
Mediterranea - ricerche storiche - Anno XIX - Agosto 2022
ISSN 1824-3010 (stampa) ISSN 1828-230X (online)