Page 151 - 1
P. 151
Sulle tracce delle principesse migranti. Un dossier siciliano 677
In quanto all’unica figlia legittima, Margherita, promessa poco dopo
la nascita ad Alberto, figlio del margravio di Meissen, capo dell’antica
e potente casata dei Wettin, dopo aver dato alla luce cinque figli fu
costretta dai tradimenti e dalle minacce del marito, ansioso di passare
a nuove nozze, a fuggire dalla possente rocca di Wartburg per rifugiarsi
presso il vescovo di Francoforte. Morì poco dopo la fuga, nel 1270 .
22
Le notizie su questi matrimoni sono scarse e da verificare puntual-
mente sulle fonti, spesso frutto di fragili indizi e illazioni. Solo Costanza
rientra nel profilo delle principesse migranti: il suo percorso va da un
lato all’altro del Mediterraneo, da Nicea a Valencia, e conosce la porpora
imperiale e la prigionia e le privazioni. Le sorelle sposate a potenti e
fedeli vassali, rimangono tutte nell’ambito territoriale e politico paterno:
la Turingia dei Wettin, l’Italia meridionale degli Aquino e dei Sanseve-
rino, il Veneto degli Ezzelini, Cremona. La biografia di Costanza ne fa il
perfetto paradigma della principessa migrante (ma forse è il caso di chie-
dersi se i suoi matrimoni non rientrassero nella politica matrimoniale
dei Lancia): sposata bambina ad un uomo molto più vecchio e dalla
salute già malferma, che le preferì a lungo una delle sue dame, Marche-
sina; vedova a vent’anni, e dopo la morte del padre coinvolta suo mal-
grado nelle discordie tra il fratello Corrado IV e la famiglia materna (i
Lancia, esiliati da Corrado IV, si erano rifugiati a Nicea); trattata come
ostaggio, dopo la fine dei Vatatze e l’instaurarsi delle tensioni tra i nuovi
imperatori, Teodoro Lascaris e Michele Paleologo, e il fratello Manfredi;
concupita dal Paleologo, che rifiutò orgogliosamente di sposare, tornò
in patria nel 1262, scambiata con un generale prigioniero di Manfredi,
giusto in tempo per vivere il crollo definitivo degli Hohenstaufen. Impri-
gionata da Carlo d’Angiò insieme alla cognata e ai nipoti, le fu consentito
infine di raggiungere la nipote Costanza, regina d’Aragona, nel suo re-
gno, e qui, a Valencia, nel convento di S. Barbara, passò una serena e
rispettata vecchiaia, circondata da un gruppo di dame che l’avevano
seguita nelle sue peregrinazioni.
Un particolare da valutare è quello dei nomi dati alle figlie, legit-
time e illegittime, inquadrandolo in quello più ampio della scelta dei
nomi dei figli: mentre i nomi degli eredi legittimi maschi sono rigida-
mente ancorati alla tradizione dinastica (lo sventurato Enrico VII, ri-
belle e malato, forse addirittura suicida; Corrado; e Enrico Carlo
22 O. Dobenecher, Margarete von Hohenstaufen, die Stammutter der Wettiner. I (1236-
1265). Festschrift des Gymnasiums zur Erinnerung an die Erhebung des Herzogtums S.-
Weimar zum Großherzogtum (= Beilage zum Jahresberichte des Großh. Gymnasiums in
Jena), Neuenhahn, Jena, 1915.
Mediterranea - ricerche storiche - Anno XIX - Dicembre 2022
ISSN 1824-3010 (stampa) ISSN 1828-230X (online)