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682 Laura Sciascia
trattava dunque di irrazionali timori femminili, ma di un consiglio av-
veduto quanto sarebbe stato quello di Ruggero di Lauria.
È questo il momento in cui Violante si trova a dover assumere il
ruolo di mediatrice, o meglio di ambasciatrice del marito presso il fra-
tello: da Catania invia un messaggio a Federico, chiedendogli di incon-
trare il marito a Siracusa, e vi si reca lei stessa. Il giorno stabilito Fe-
derico accoglie la sorella, appena sbarcata dalla nave di Roberto, nel
maestoso castello Maniace: la sorella lo convince con sagge parole e
prudenti consigli (sapienti exhortatione et prudenti consilio) ad accet-
tare una tregua, principio di una futura pace. Dopo un lungo e affet-
tuoso colloquio col fratello prediletto, a lei vicinissimo per età ed espe-
rienze di vita, Violante torna dal marito, e nei tre giorni successivi si
svolgono una serie di incontri che portano a stabilire una tregua, utile
a Federico per riprendere fiato ma ancora più utile a Roberto, che spe-
rava in ulteriori rinforzi. Il racconto del cronista siciliano diventa qui
quasi cinematografico: la giovane donna che scende dalla nave, l’ab-
braccio col fratello, l’incombente presenza dell’eredità materna, sim-
bolizzata dal magnifico edificio costruito dal grande avo, la conversa-
zione in cui si intrecciano ricordi e consigli, formano una scena quanto
mai realistica sul piano storico e psicologico. Subito dopo Roberto la-
scia la Sicilia per andare a conferire col padre, mentre Violante e il
piccolo Ludovico rimangono a Catania . Le ostilità riprendono, gli An-
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gioini occupano Termini e assediano Sciacca, ma Carlo di Valois, in-
viato da Bonifacio VIII in aiuto a Roberto, tratta la pace, che viene
firmata in un luogo senza nome, dove erano soltanto un paio di pagliai
per bifolchi, tra Sciacca e Caltabellotta .
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Intanto a Termini, dove forse si era recata per poi raggiungere il
luogo delle trattative, consumava i suoi ultimi giorni di vita Violante,
pianta da tutte e due le parti : appena conclusa la pace, mentre la
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flotta angioina provvedeva a recuperare i prigionieri e i dispersi, le sue
spoglie, le reliquie, come dice Nicolò Speciale, lasciavano il porto di
38 Nicolò Speciale, Historia Sicula cit., p. 444.
39 Ivi, p. 451. La sottile ironia del cronista siciliano nel descrivere il luogo dell’incon-
tro di Federico e Carlo di Valois (Roberto fu convocato buon terzo) corrisponde a quella
ben più esplicita di Giovanni Villani: «messer Carlo venne di Francia per far guerra, e
reconne vergognosa pace» (Cronaca, VIII, 50).
40 Nicolò Speciale, Historia Sicula cit., p. 448: «inclita moribus, forma spectabilis et
honestate preclara, que inter hec bella quasi mediatrix inter virum et germanum virgam
caduceam gerere videbatur dulcem vitam apud Thermas immatura morte finivit; de cu-
jus obitu ambe partes tristes lachrimas non immerito effunderunt».
Mediterranea - ricerche storiche - Anno XIX - Dicembre 2022
ISSN 1824-3010 (stampa) ISSN 1828-230X (online)