Page 172 - 1
P. 172
698 Laura Sciascia
sulla parete esterna della Collegiata . Margherita e il fratello Gu-
89
glielmo sono i soli membri della famiglia di Federico III ad avere un
monumento funebre più o meno intatto: travolti dalle catastrofi natu-
rali quelli di Federico, di Eleonora e di Giovanni, ridotta a una semplice
targa quella di Elisabetta a Monaco, ignota quella di Costanza, sepolto
alla bell’e meglio nel maestoso sarcofago di porfido dell’imperatore Fe-
derico Pietro II .
90
Sul quadro già drammatico delle discordie che travagliavano la mo-
narchia siciliana nel 1347 si abbatte la peste nera. La famiglia reale
viene decimata e minata irreversibilmente dall’epidemia: muore, a 17
anni, il giovane re Ludovico, muoiono il duca Giovanni e suo figlio,
muore la regina Elisabetta. Si ammala gravemente il nuovo re, il pic-
colo Federico, la cui salute rimane fragile per tutta la vita.
Gli ultimi due matrimoni bavaresi avevano già l’aspetto di fughe.
Della fuga matrimoniale, quasi rocambolesca, che portò la maggiore
delle principesse siciliane, Eleonora, sul trono d’Aragona accanto a
Pietro il cerimonioso, si sa già tutto. La frettolosa partenza di Eleonora
si legge nell’insistenza con cui continua a chiedere gioielli e oggetti
ereditati o rimasti alle sorelle, e persino i corredi delle sue dame
d’onore. Colpisce il ricordo di minuti oggetti personali: uno specchio
d’argento, uno scaldino per letto, il pomander, pom d’ambra, prote-
zione contro le epidemie, e colpiscono la nostalgia che le fa richiedere
specialità siciliane, come mostarda e passons de Pati. Un’allusione ai
cofres de Margarita, le casse di sua zia Margherita, che aveva sei anni
meno di lei, evoca l’atmosfera da educandato che doveva regnare alla
corte siciliana .
91
In Sicilia, infatti, dopo i matrimoni bavaresi e quello di Eleonora,
rimanevano ancora quattro principesse: la più grande, Costanza, ba-
dessa del monastero di S. Chiara dopo la morte della zia Caterina,
lasciò il chiostro per assumere la tutela di Ludovico, ma come lui fu
falciata dalla peste. In una lettera ad Eleonora del 26 marzo 1354, da
Catania, Costanza denunciava senza mezzi termini lo stato d’assedio
e perpetua minaccia in cui vive la famiglia reale, affermando che i
89 I monumenti, opera dello scultore Hubert Netzer, raffiguravano anche il fratello di
Rodolfo, Roberto I, che aveva realizzato la fondazione voluta da Rodolfo, e la moglie.
90 Sulle tombe dei sovrani siciliani, P. Vitolo, Per i monumenti funerari dei sovrani
aragonesi di Sicilia a Catania, Palermo e Messina: testimonianze documentarie, fram-
menti ritrovati, ipotesi di ricostruzione, in C. Urso, P. Vitolo, E. Piazza (a cura di), Un’isola
nel contesto mediterraneo. Politica, cultura e arte nella Sicilia e nell’Italia meridionale in
Età medievale e moderna, Adda Editore, Bari, 2018, pp. 213-240.
91 S. Fodale, Su l’audaci galee cit. p. 77.
Mediterranea - ricerche storiche - Anno XIX - Dicembre 2022
ISSN 1824-3010 (stampa) ISSN 1828-230X (online)