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696 Laura Sciascia
insieme con difficoltà le due doti . Rodolfo e Roberto erano legati da un
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forte vincolo non solo di sangue, ma anche politico e affettivo: è probabile
che il progetto del doppio matrimonio sia nato da contatti di Elisabetta
col vedovo di sua sorella. Rodolfo e Roberto offrirono come dotario alle
principesse siciliane numerosi castelli .
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Beatrice ebbe sette figli. Morì a quarant’anni, il 12 ottobre 1365,
ed è sepolta nell’abbazia cistercense di Schönau, nei pressi di Hei-
delberg, dove si era ritirata la suocera quando era rimasta vedova e
dove aveva soggiornato a lungo insieme ai figli durante le assenze
del marito, coinvolto in una lunga controversia con uno zio. È ri-
cordata nell’obituario della Collegiata di Neustadt, fondata da Ro-
dolfo e costruita dal suo successore, il fratello Roberto I, come pan-
theon familiare: domina Beatrix, regina de Sicilia, mater domini Ru-
perti, regis Romanorum, et conthoralis domini ducis Ruperti Braudi-
cii, e nell’anniversario della sua morte veniva dato un fiorino cuilibet
persone communes presencias habenti unum florenum pro presenciis
oltre alla spesa per la cera e le luci, e si distribuiva pane ai poveri .
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Il marito non si risposò. Suo figlio Roberto fu eletto re dei Romani
nel 1400 contro Venceslao del Lussemburgo, e tentò una discesa in
Italia contro Gian Galeazzo Visconti: tra i discendenti di Federico III
è quello che più si è avvicinato a realizzare i sogni imperiali del
nonno catalano. Beatrice e il marito mantennero sempre affettuosi
rapporti epistolari con la sorella Eleonora, regina d’Aragona, ma
non c’è traccia di rapporti, anche indiretti, con gli altri fratelli rima-
sti nell’isola; parlando del ruolo del marito a fianco del cugino
Ludovico del Brandeburgo in uno scontro armato il cronista sente
il bisogno di specificare che il giovane conte aveva una moglie
siciliana .
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Margherita rimase vedova dopo soli quattro anni di matrimonio. Un
anno prima di morire il marito aveva perso la vista. Nell’obituario di
Neustadt viene ricordato come
83 G. Cosentino, Le infanti Margherita e Beatrice sorella e figliuola del re Pietro II,
«Archivio storico siciliano», 11 (1887), pp. 397-414: le doti consistevano nello ius exiture
per 13.320 salme di frumento da esportare dal porto di Termini, in parte venduto a tre
uomini d’affari di origine toscana, il 17 giugno 1344.
84 A. Koch, J. Wille (a cura di), Regesten, pp. 138, 297.
85 L. Grünenwald, Wittelbachische Denkmäler und Jahrgedächtnisse in der Stiftskir-
che zu Neustadt a. d. H., in «Mitteilungen des Historischen Vereins der Pfalz.» Band 19,
1895, p. 135.
86 «Habentem uxorem siculam» (A. Koch, J. Wille (a cura di), Regesten, pp. 296 sg,
doc. n. 4936).
Mediterranea - ricerche storiche - Anno XIX - Dicembre 2022
ISSN 1824-3010 (stampa) ISSN 1828-230X (online)