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Ferrante d’Aragona: un figlio naturale per il trono di Napoli    703


                    Donna Ioanna del gran maestro de sancto Iacobo fratello dello re» . A
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                    sua volta Giuliano Passero afferma che nel 1458, alla morte del Ma-
                    gnanimo, «successe a lo Regno don Ferrante d’Aragona suo figlio ba-
                    stardo, che chi diceva che l’havea fatto in Hispagna con una monaca
                    sua sora consoprina in terzo; e chi diceva non era figlio a Re Alfonso,
                    ma ad uno moro, et se l’havesse pigliato Re Alfonso per figlio; ma se-
                    condo se diceva da persone più esperte, et che lo fanno nascere, è figlio
                    di Re Alfonso, et lo fece con una donna Valentiniana» .
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                       Quest’ultima ipotesi del cronista napoletano è derivata dal celebre
                    umanista Giovanni Pontano, che, quando era ancora nelle grazie di re
                    Ferrante, della cui corte era un assiduo frequentatore, aveva scritto
                    che il suo benefattore era figlio naturale di Alfonso ed era stato conce-
                    pito con una donna di Valenza. Successivamente però il Pontano, pas-
                    sato al servizio del re di Francia e divenuto ostile agli Aragonesi, rife-
                    riva le voci messe in giro dai nemici di Ferrante per contestarne la
                    paternità. Sottolineava perciò come alcuni ritenessero che a partorire
                    Ferrante fosse stata la cognata di Alfonso, Caterina, moglie del fratello
                    Enrico, oppure addirittura che la madre lo avrebbe concepito con un
                    calzolaio o un musulmano . Di tali dicerie si sarebbe fatto interprete
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                    lo stesso papa Callisto III che, per giustificare la decisione di negargli
                    l’investitura al trono, sosteneva che Ferrante non era figlio di Alfonso .
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                    L’autorevolezza del Pontano, alle cui ricostruzioni ha sovente attinto,
                    hanno indotto il cronista spagnolo Gerolamo Zurita, autore di una en-
                    ciclopedica opera sulla Corona d’Aragona, a recepirne i dubbi sulla
                    paternità del secondo re aragonese di Napoli e a riportare una ulteriore
                    versione sulla sua madre naturale. Secondo voci circolanti negli am-
                    bienti popolari, raccolte da Zurita, a mettere al mondo Ferrante sa-
                    rebbe stata infatti la nobildonna Maria de Ixar, dama di compagnia
                    della regina Maria di Castiglia, con cui Alfonso avrebbe avuto una re-
                    lazione. Da qui la leggenda di stampo romantico – riferita dal Pontieri
                    – in base alla quale la regina, appreso il tradimento del marito, avrebbe
                    fatto occultamente strangolare la Ixar «da mani fedeli e che Alfonso,
                    convinto nel suo intimo che solo la moglie poteva essere stata l’autrice
                    del brutale crimine, avesse deciso di non volerla più vedere» .
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                       Da alcuni superstiti documenti della cancelleria aragonese risulta
                    tuttavia in modo inequivocabile che Ferrante era nato dalla relazione


                       5  Notar Giacomo, Cronica di Napoli,, Stamperia Reale, Napoli 1845, p. 89.
                       6  G. Passero, Storie in forma di Giornali, Altobelli, Napoli1735, p. 29.
                       7  E. Pontieri, Per la storia del regno di Ferrante I cit., p. 20.
                       8  A. Di Costanzo, Historia del Regno di Napoli, Giuseppe Cacchio, Aquila 1582, Libro
                    XIX, p. 430; G. Caridi, Gli Aragonesi di Napoli. Una grande dinastia del Sud nell’Italia
                    delle Signorie, Rubbettino, Soveria Mannelli 2021, pp. 115-116.
                       9  E. Pontieri, Per la storia del regno di Ferrante I cit., pp. 20-21.


                                               Mediterranea - ricerche storiche - Anno XIX - Dicembre 2022
                                                           ISSN 1824-3010 (stampa)  ISSN 1828-230X (online)
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