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Sulle tracce delle principesse migranti. Un dossier siciliano 693
Elisabetta di Carinzia. Già nel 1330 si pensava ad un matrimonio con
il duca d’Austria, Otto il gioviale, e due anni prima della morte di Fe-
derico, nell’aprile del 1335, si trattava un altro matrimonio tra Bea-
trice, seconda figlia di Pietro II, e il cugino, Giovanni Enrico conte di
Görz, cioè Gorizia . Il contratto nuziale fu stilato a Catania, a castello
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Ursino, in aula regali: a rappresentare il giovane conte e la contessa
Beatrice, sua madre nonché tutrice, erano il cappellano della contessa
e un cavaliere, Wdorfard di Oyderstsyn, mentre i sovrani siciliani
erano rappresentati dal cancelliere Pietro D’Antiochia, testimoni Man-
fredi Chiaromonte, Rosso Rosso, Blasco d’Alagona, il giurista Antonio
de Bavis e il notaio della Magna regia Curia Vinchio de Avico. Ma gli
ultimi matrimoni tedeschi delle principesse siciliane sono soprattutto
opera dell’energica nuora del vecchio re, Elisabetta di Carinzia, che
provvede anche ad aumentare la dote della figlia di 500 onze d’argento
e a trasmetterle i diritti e i beni che avrebbe ereditato dalla madre, la
duchessa Eufemia. L’ ultima delle figlie di Federico, Margherita, nata
nel 1331, aveva solo sei anni alla morte del padre, e anche il suo av-
venire sarà gestito dalla cognata tedesca, che si prodigava per mante-
nere in vita la «rete Staufer» dei Wittelsbach.
6. Negli anni della peste: principesse prigioniere, principesse in fuga
Elisabetta di Carinzia portava il nome della nonna, Elisabetta di
Wittelsbach, vedova dell’imperatore Corrado IV e madre di Corradino:
una garanzia di fedeltà alla tradizione ghibellina da cui era nato il re-
gno di Federico III. Federico aveva raccontato con evidente soddisfa-
zione al fratello l’arrivo della sposa a Messina, il primo aprile del 1323,
accompagnata da cinque galee veneziane (missis per eos contempla-
cione nostri, ritiene opportuno specificare) . Le nozze furono celebrate,
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sempre a Messina, il 23 aprile . Il matrimonio era frutto dell’alleanza
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antiangioina tra Federico III e l’imperatore Ludovico il Bavaro, una li-
nea politica rafforzata, cinque anni dopo, dal matrimonio del figlio di
73 U. Deibel, La reyna Elionor de Sicilia, Real Academia de Bonas Letras, Barcelona,
1927, p. 373: «già nel 1330, si era avviato un progetto di nozze tra il duca d’Austria Otto
il gioviale e una figlia di Pietro II»; il contratto e i documenti relativi sono editi alle pp.
445 sgg. La traduzione dal catalano è mia.
74 H. Finke, Acta aragonensia cit., vol. I, pp. 736 sg.
75 P. Colletta (a cura di), Cronaca della Sicilia di Anonimo del Trecento, Euno Edizioni,
Leonforte, 2013, p. 238 s.; Ottone di Carinzia era morto da anni quando fu trattato il
matrimonio, senza lasciare figli maschi, e gli era succeduto il fratello Enrico, fatto da
cui è nato l’errore di considerare padre di Elisabetta lo zio.
Mediterranea - ricerche storiche - Anno XIX - Dicembre 2022
ISSN 1824-3010 (stampa) ISSN 1828-230X (online)