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Sulle tracce delle principesse migranti. Un dossier siciliano 699
nobili ribelli vogliono deleri de libro vivencium lei e Ludovico . Alla sua
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morte ad assumere la tutela sarà Eufemia, che nel 1349, a diciotto
anni, in occasione di trattative matrimoniali con Carlo di Navarra era
stata descritta dall’ambasciatore Pero Iordani d’Urriés come bella
dona, con una bella persona e gracia, homil, devota e savia, sicura e
perspicace. In questa generazione emerge, grazie alla ricca documen-
tazione catalana, il minuscolo spazio occupato dal fisico delle future
spose nelle trattative matrimoniali: ma in versione notarile, quasi un
certificato dei requisiti minimi, estetici ed intellettuali, richiesti per ri-
coprire il ruolo di icona della monarchia e per garantire un minimo
accordo fisico col futuro sposo. Siamo ben lontani dall’entusiasmo con
cui, tre secoli prima, il giovane conte Ruggero aveva accolto la bella
prima moglie . Le descrizioni degli ambasciatori infatti si preoccupa-
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vano di favorire il più possibile le nozze, pur lasciando trapelare i di-
fetti più vistosi: Bianca, una delle due sorelle minori, allora quattordi-
cenne, viene descritta come bella e ben personada e de bella blanchor
e homil e devota e savia, ma con un naso importante. Più tardi,
l’aspetto di Maria di Sicilia provocherà una crisi familiare tra Pietro il
cerimonioso e il suo primogenito .
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Le due sorelle minori passeranno dallo stato di prigioniere virtuali
a quello di autentiche prigioniere di guerra nel 1356, quando cadono
in mano agli Angioini che si erano impadroniti di Messina: una prigio-
nia che comportava il rischio di un matrimonio con un Chiaromonte.
Dopo la liberazione, morta Violante, e grazie alla tenacia di Eleonora,
che seguiva con estrema attenzione la sorte delle sorelle, Bianca, già
trentaquattrenne, sposò il conte d’Empuries, di un ramo laterale della
famiglia reale, mentre Eufemia, separata dal fratello di cui era tutrice,
era ormai in mano ai Ventimiglia. Bianca ebbe soltanto una figlia,
chiamata Eleonora come la sorella regina, e morì cinque anni dopo il
matrimonio, probabilmente a causa di questa o altra tardiva mater-
nità. Le sue ossa si trovano nella cattedrale di Barcellona. Tra gli og-
getti riferiti a Bianca l’unico segnato con lo scudo siciliano è una croce
92 ACA, Cartas reales Pedro IV, n. 5.278.
93 «Denique ex multo tempore eam cupiens – speciosa quippe et praeclari germinis
erat – quanto celerius potuit versus Calabriam repedans, diu cupitam puellam visum
ire accelerat. <3> Veniensque in valle Salinarum apud Sanctum Martinum, puellam
legitime desponsatam Melitum cum maximo musicorum concentu deducens, illuc so-
lemnes nuptias celebravit». Lucas-Avanel, p. 5.
94 S. Fodale, Su l’audaci galee cit., pp. 280 sgg. Eleonora era stata descritta come
alta e magra, dal colorito bianco e roseo. Sappiamo che ad un’accurata valutazione era
stata sottoposta Isabella d’Inghilterra prima delle nozze con Federico II (MGH, SS 28,
pp. 70 sgg).
Mediterranea - ricerche storiche - Anno XIX - Dicembre 2022
ISSN 1824-3010 (stampa) ISSN 1828-230X (online)