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Nazioni e fazioni: la frammentazione della compagnia gesuitica nel Brasile coloniale  789


                    e la fazione filo-portoghese dei vieiristas. Ricostruire l'appartenenza
                    nazionale dei gesuiti in conflitto è dunque essenziale, ma non ri-
                    solve  del  tutto  la  composizione  degli  opposti  schieramenti,  molto
                    meno schematica e cristallizzata.
                       Peraltro, la fluidità delle posizioni in campo riguardò in  primo
                    luogo l'atteggiamento degli stessi italiani: se infatti Giacinto de Ma-
                    gistris  condusse  una  politica  missionaria  a  sostegno  dei  colleghi
                    portoghesi e ostile ai confratelli nati in Brasile, alcuni decenni dopo
                    Giovanni Antonio Andreoni e Giorgio Benci si resero protagonisti di
                    una  politica  esattamente  opposta,  cercando  di  indebolire  la  pre-
                    senza dei gesuiti giunti dal Portogallo e di rafforzare numero e po-
                    sizioni (quantità e qualità) di quelli nati in Brasile e degli stranieri.
                    In altri termini, nel quadro della preesistente rivalità tra i missio-
                    nari ignaziani arrivati dal Portogallo e i confratelli formatisi in Bra-
                    sile, la posizione degli italiani nel corso dei decenni si spostò da un
                    fronte all'altro.
                       È chiaro che i conflitti fazionari e nazionali non condizionarono solo
                    le vicende della compagnia ignaziana in Brasile, in quanto episodi si-
                    mili si possono rintracciare pure in altre parti del mondo, almeno fin
                    dall'ultimo scorcio del Cinquecento ; e d'altra parte non riguardarono
                                                      93
                    soltanto i missionari gesuiti, ma anche la storia di altri ordini reli-
                    giosi . A tal proposito, va segnalato che le argomentazioni e le tecni-
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                    che discorsive impiegate all'interno di questi scontri sarebbero in qual-
                    che modo sfociate, sul medio/lungo periodo e in forma anche solo im-
                    plicita, nella costruzione di categorie identitarie che, legate all'appar-
                    tenenza nazionale e alla provenienza geografica, avrebbero dato vita a
                    gerarchie  sociali  e  discriminazioni  etniche  basate  sul  concetto  di
                    “razza”, marcando nettamente la successiva storia delle varie realtà
                    coloniali del Nuovo Mondo e il loro percorso di indipendenza dalla ma-
                    drepatria europea.
                       Come si sa, al processo di costruzione sincretica del Brasile i gesuiti
                    hanno dato un contributo di indubbio rilievo, favorendo un percorso
                    di promiscuità che poi avrebbe segnato il successivo profilo culturale



                       93  Si pensi alle missioni in Asia: cfr., per esempio, L.M. Brockey, Journey to the East.
                    The Jesuit Mission to China, 1579-1724, Harvard University Press, Cambridge, 2008,
                    pp. 181-235, 464-485.
                       94   M.  Marzal,  L.  Bacigalupo  (a  cura  di),  Los  jesuitas  y  la  modernidad  en  Ibe-
                    roamérica  (1549-1773),  Pontificia  universidad  católica  del  Perú-Universidad  del
                    Pacífico, Lima, 2007; M.C. Giannini, Il problema dell’esclusione dei non bianchi dal
                    sacerdozio e dagli ordini religiosi nei cattolicesimi dell’età moderna (XVI-XVII secolo),
                    «Cristianesimo  nella  storia.  Ricerche  storiche,  esegetiche,  teologiche»,  n.  42/3
                    (2021), pp. 751-792.


                                               Mediterranea - ricerche storiche - Anno XIX - Dicembre 2022
                                                           ISSN 1824-3010 (stampa)  ISSN 1828-230X (online)
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