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Il Mediterraneo, l'Italia e il fascismo nelle pagine di Pietro Silva 793
Per la storiografia italiana, questa chiave non solo mostrava mag-
gior sintonia con gli indirizzi prevalenti di storia sociale, microstoria,
lunga durata, tutti differentemente ma in maniera convergente legati
al magistero di Fernand Braudel e alla lezione delle Annales, ma si
rivelava uno strumento prezioso per superare una dicotomia tra Eu-
ropa e Mediterraneo, considerati per lungo tempo campi di studio
separati, per non dire paralleli. Lo notava già, qualche anno fa, Mar-
cello Verga osservando come la cultura storiografica italiana «non
abbia mai dato un lavoro di grande respiro sulla storia del Mediter-
raneo» , tanto meno nella chiave della storia politica. Lo ha ripetuto,
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più di recente, Egidio Ivetic parlando di un “mare sfuggente” in una
“Italia che non ha la testa nel Mediterraneo” . Questi giudizi trovano
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la loro verità in motivazioni molteplici che vanno da un tradizionale
legame privilegiato con l’identità e il mondo europeo a un problema-
tico rapporto tra centro e centralità nel Mediterraneo non sempre
correttamente declinato, tanto sul piano culturale quanto su quello
politico , e si riflettono con efficacia nella produzione storiografica,
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dove a esse va aggiunto certamente il problema della lunga rimo-
zione, nella storiografia dell’Italia repubblicana, della centralità del
Mediterraneo nella politica e nella cultura del regime fascista.
È una “sfortuna storiografica” che trova, ovviamente, le sue ra-
gioni e le sue radici nella difficile eredità mediterranea che il venten-
nio fascista, le sue ambizioni, le sue retoriche, la sua catastrofe, si
sono lasciate dietro. L’ingombrante lascito dell’imperialismo guerra-
fondaio e magniloquente della dittatura mussoliniana, ha, dunque,
posto un’ipoteca pesante sul rapporto tra la cultura italiana e il Me-
diterraneo, sia veicolando – come osserva ancora Egidio Ivetic – un
«ragionamento quasi sempre autoreferenziale, che a sua volta tende
a considerare in modo subordinato il contesto mediterraneo circo-
3 L’affermazione, peraltro largamente condivisibile, è in M. Verga, L’Italia e la sua storia
del Mediterraneo: cronache di storiografia italiana del secondo Novecento, in «Rivista
dell’Istituto di Storia dell’Europa Mediterranea», n. 18 (2017), pp. 217-227, cit. p. 219.
Sulla ripresa di questa tematica e sui limiti in particolare della storiografia di età contem-
poranea, cfr. N. Labanca, La storia contemporanea del Mediterraneo. Una discussione, in
«Il Mestiere di storico», A.11, n.2 (2019), pp. 5-51. Per una lettura geopolitica dei medesimi
temi si veda anche D. Fabbri, Italia, penisola senza mare, in L’Italia è il mare, numero
monografico di «Limes. Rivista italiana di Geopolitica», 10/2020, pp. 47-55.
4 E. Ivetic, Il Mediterraneo e l’Italia. Dal mare nostrum alla centralità comprimaria,
Rubbettino, Soveria Mannelli, 2022, p. 7. Dello stesso Ivetic si ricordi pure, Storia
dell’Adriatico. Un mare e la sua civiltà, Il Mulino, Bologna, 2019.
5 Sulla questione si vedano pure le interessanti riflessioni di C.M. Santoro, La politica
estera di una media potenza. L’Italia dall’Unità a oggi Il Mulino, Bologna, 1991, e più di
recente quelle di A. Varsori, Dalla rinascita al declino. Storia internazionale dell’Italia
repubblicana, Il Mulino, Bologna, 2022.
Mediterranea - ricerche storiche - Anno XIX - Dicembre 2022
ISSN 1824-3010 (stampa) ISSN 1828-230X (online)