Page 258 - 1
P. 258
784 Matteo Giuli
definitiva, dal Consiglio Ultramarino sia stato proposto di sequestrare
e distruggere le copie di Cultura e Opulencia do Brasil, oltre che per il
loro contenuto intrinseco, anche per il fatto che l'autore era in realtà
un gesuita italiano e pertanto straniero, ostile al gruppo filo-porto-
ghese dei vieiristas.
È tuttavia plausibile ritenere che Andreoni non abbia intuito il pos-
sibile intervento di questa istituzione, consapevole che il controllo pre-
ventivo delle opere a stampa era gestito dal Desembargo do Paço, e che
abbia sottovalutato, più in generale, l’attività di censura del governo
portoghese; così come potrebbe aver sottostimato l’influenza ancora
esercitata alla corte di Lisbona da alcuni personaggi che in precedenza
erano stati vicini a Vieira e al suo gruppo, tra cui il già citato Francisco
de Távora, da qualche anno sostituito alla presidenza del Consiglio
Ultramarino dal nipote Manuel Carlos, e l'anziano plenipotenziario
Nuno Álvares Pereira de Melo, primo duca di Cadaval, anch’egli in pas-
sato presidente di tale istituzione e all’epoca alla guida del Desem-
bargo do Paço. Con quest’ultimo, in particolare, Vieira aveva intratte-
nuto a suo tempo una corrispondenza fitta e duratura, chiedendone a
più riprese il sostegno e mettendolo al corrente della «cattività dome-
stica» a cui i gesuiti stranieri attivi in Brasile avevano costretto i colle-
ghi portoghesi .
78
Un'ulteriore spia per interpretare queste vicende è costituita dai
due capitoli finali di Cultura e Opulencia do Brasil, dove Andreoni/An-
tonil presenta un quadro riassuntivo, degno della «maggior ammira-
zione», a proposito del rendimento garantito ogni anno alla corte di
Lisbona dall’economia brasiliana: oltre 4 miliardi di réis, calcolati co-
munque per difetto, che per il gesuita toscano rappresentavano una
sorta di «ultima dimostrazione dell’opulenza del Brasile a profitto del
Regno di Portogallo» . Numeri enormi, che permisero ad An-
79
dreoni/Antonil di concludere il suo lavoro con una rivendicazione fon-
damentale: quella secondo cui era «giusto» che «questo emolumento
così grande e continuo» assicurato dal Brasile potesse finalmente in-
contrare «il favore di Sua Maestà e di tutti i suoi ministri», in specie
«nell’accettazione» e nella pronta «esecuzione» delle «richieste» e delle
«raccomandazioni» inoltrate alla corte di Lisbona dalle autorità colo-
niali e dai relativi rappresentanti .
80
In particolare, Andreoni/Antonil si fece portavoce delle istanze dei
produttori di zucchero e tabacco, i principali artefici «di un lucro tanto
78 J.L. de Azevedo, Cartas do Padre António Vieira, III, Imprensa da Universidade,
Coimbra, 1928, pp. 657-659.
79 A.J. Antonil, Cultura e Opulencia do Brasil por suas drogas e minas, Officina Real
Deslandesiana, Lisboa, 1711, pp. 191-193.
80 Ibidem.
Mediterranea - ricerche storiche - Anno XIX - Dicembre 2022
ISSN 1824-3010 (stampa) ISSN 1828-230X (online)