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Il Mediterraneo, l'Italia e il fascismo nelle pagine di Pietro Silva 795
bizioso obiettivo di “storicizzare” il Mediterraneo, con l’intenzione di
rispondere non tanto alle richieste del regime quanto piuttosto a una
esigenza culturale dettata dalle nuove condizioni geopolitiche figlie
della Grande Guerra. Nel solo 1927, comparvero tre opere che per vie
differenti recavano il segno di una matura elaborazione storica del
problema mediterraneo: l’esempio forse migliore della pubblicistica
non propriamente storica che abbiamo evocato, e cioè il libro di Ga-
spare Ambrosini L’Italia nel Mediterraneo , L’Italia in cammino di
9
Gioacchino Volpe, primo titolo di una collana dell’Istituto nazionale
fascista di cultura, nonché Il Mediterraneo. Dall’unità di Roma
all’unità d’Italia di Pietro Silva .
10
Tre opere diversissime ma accomunate con tutta evidenza dalla
questione di fondo, ispirata al rapporto con il proprio presente sto-
rico, della collocazione internazionale dell’Italia nel «mare di mezzo»:
una ispirazione, quindi, dalle profonde radici storiche che non può
semplicisticamente venir tradotta – come spesso pure si è fatto – in
una trasposizione pedissequa delle politiche fasciste sul Mediterra-
neo. Questo tratto comune non impedisce, ovviamente alle singole
opere di apparirci diverse, imponendo distinzioni che nascono sia dal
loro specifico merito che dal generale portato di una stagione storio-
grafica.
Mai ridotta a una semplice ricostruzione evenemenziale, ad esem-
pio, la relazione tra la penisola e il suo mare, era orientata a inter-
pretazioni e a visioni anche teleologiche differenti. Seppur nella pro-
una chiave interpretativa funzionale a una proiezione degli interessi della nazione nel
Mediterraneo.
9 I tratti distintivi di questa opera rispetto alle altre trattazioni coeve stanno certa-
mente nel suo valore intrinseco, ma anche nel profilo del suo autore. Giurista di ispira-
zione cattolica, Gaspare Ambrosini fu figura di spicco del mondo universitario nel ven-
tennio fascista. All’indomani della seconda guerra mondiale fu deputato all’Assemblea
Costituente per la Dc, deputato, poi alla Camera e infine presidente della Corte Costi-
tuzionale. Negli anni Trenta egli fu uno degli autori più presenti nella collana dei «Qua-
derni» dell’Istituto nazionale fascista di cultura, ritornando a occuparsi del Mediterraneo
con una certa continuità.
10 Per una approfondita analisi del dibattito politico-culturale sul Mediterraneo negli
anni tra le due guerre mondiali, si veda il saggio introduttivo di Fulvio De Giorgi alla
riedizione della voce ‘Mediterraneo’ pubblicata nel 1940 da Federico Chabod nel Dizio-
nario di Politica del Partito Nazionale fascista: F. De Giorgi, Il Mediterraneo di Federico
Chabod, in F. Chabod, Storia politica del Mediterraneo, Morcelliana, Brescia, 2014. Cfr.
anche E. Di Rienzo, Lo spazio politico mediterraneo nella storiografia italiana tra Grande
guerra e fascismo, «Clio», A.42, n. 4, (2006), pp. 389-400. Interessanti e originali nota-
zioni sulla questione si possono trovare anche nella recente tesi di dottorato di F. Sove-
rina, Il fascismo e la questione mediterranea. Tra storiografia e politica (Università degli
Studi di Napoli, Dottorato di ricerca in Studi Internazionali XXXIII ciclo a.a. 2019-2020
Tutor prof. Luigi Mascilli Migliorini).
Mediterranea - ricerche storiche - Anno XIX - Dicembre 2022
ISSN 1824-3010 (stampa) ISSN 1828-230X (online)