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Facilitare gli affari. La piazza di Rialto e il ruolo del governo attorno al 1669   569


                    perché  privo  di  una  conformazione  gerarchica  delle  merci  e  degli
                    scambi che vi si svolgono, la sua crescente importanza determina il
                    progressivo assoggettamento dell’intera zona alla giurisdizione ducale,
                    sino alla donazione solenne al Comune da parte degli Orio, alla fine
                    del dodicesimo secolo, di terreni e strutture già costruite e qualificate
                    come funzionali alla necessità del mercato . E a Rialto proprio le atti-
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                    vità mercantili difendono «l’autonomia singolare» della zona «di fronte
                    all’organica generale equiparazione di ogni parte della città»: esatta-
                    mente come avviene a San Marco, dove «intorno alla sede del governo
                    la  circoscrizione  parrocchiale  non  distrugge  la  nozione  originaria
                    dell’insula Sancti Marci» .
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                       La contiguità tra Rialto e San Marco, dunque, non è soltanto fisica. In
                    un contesto urbano così particolare, nel quale ogni spazio aperto dove si
                    affacciano gli edifici viene qualificato come campo, il toponimo piazza è
                    utilizzato soltanto in queste due aree. Entrato nell’uso comune almeno
                    dal quattordicesimo secolo per indicare un luogo di incontro, uno spazio
                    per le contrattazioni e per risolvere le questioni legali, piazza raccoglie
                    l’etimologia del corrispettivo latino platea, e le funzioni del forum: indica
                    dunque un «luogo spazioso, circondato d’edifici» che può anche ospitare
                    un mercato . E come piazza e foro funzionavano sia San Marco, che sino
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                    alle trasformazioni cinquecentesche ospitava un mercato ogni sabato e
                    che continuava a ospitare ogni anno la fiera dell’Ascensione, sia ovvia-
                    mente Rialto, perché anche qui (e non soltanto a Palazzo Ducale) si tro-
                    vavano sedi di uffici pubblici e tribunali .
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                       La concentrazione di beni, servizi accessori e persone in un unico
                    luogo  costituiva  un  potente  elemento  di  riduzione  delle  cosiddette
                    asimmetrie informative tra contraenti (tutte le disparità di informa-
                    zioni su merci e servizi possedute in maniera diseguale da chi compra
                    e chi vende), e facilitava ulteriormente gli scambi .
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                       8  W. Dorigo, Venezia Origini. Fondamenti, ipotesi, metodi, Electa Editrice, Milano,
                    1983, vol. 1, pp. 397-398; E. Crouzet-Pavan, Venezia trionfante. Gli orizzonti di un mito,
                    Einaudi, Torino, 2001, p. 27.
                       9  R. Cessi, A. Alberti, Rialto. L’isola – il ponte – il mercato, Zanichelli, Bologna, 1934, pp.
                    11-12. A fine Seicento (con ogni probabilità anche in precedenza) nell’area lunga e stretta
                    che corre in parallelo al campo di San Giacomo e al Parangon (Rialto Nuovo) «ne’ tempi op-
                    portuni» si gioca a pallone (V. Coronelli, Viaggi del P. Coronelli Parte Prima cit., p. 31).
                       10  Così recita la definizione molto generica nella prima edizione del Vocabolario degli
                    accademici della Crusca (1612), consultato in rete (http://www.lessicografia.it/).
                       11  Per estensione, il termine piazza viene usato a Venezia anche come sinonimo di for-
                    tezza e di città fortificata, e nell’architettura militare per indicare le piattaforme nelle case-
                    matte e le batterie scoperte sul fianco dei bastioni (E. Concina, Pietre parole storia. Glossario
                    della costruzione nelle fonti veneziane (secoli XV-XVIII), Marsilio, Venezia, 1988, p. 112).
                       12  Sull’efficacia della concentrazione di servizi e persone a Rialto per ridurre selezione
                    avversa e azzardo morale sia permesso rinviare a I. Cecchini, A cosa serve una piazza
                    mercantile? Il ruolo di Rialto, «Thesaurismata», 48 (2018), pp. 415-428.


                                               Mediterranea – ricerche storiche – Anno XIX – Dicembre 2022
                                                           ISSN 1824-3010 (stampa)  ISSN 1828-230X (online)
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