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572 Isabella Cecchini
cortile, «una gran Piazza, che serve per riduttione de’ Mercanti d’ogni
Natione, che girano più negotij, e danaro, che ciascun’altra Piazza
dell’Universo» (Figura 3).
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Figura 3 - Emanuel de Witte, Il cortile della Borsa di Amsterdam (1653) 18 .
Per Coronelli era ovvio confrontare quello che si poteva vedere a
Rialto (e al Fondaco dei Tedeschi, anch’esso inserito da tempo nelle
singolarità veneziane da ammirare, e anch’esso struttura funzionale
aperta circondata da portici) con una delle forme del commercio glo-
bale del diciassettesimo secolo (la Borsa, appunto), se non per la qua-
lità delle contrattazioni almeno per un’indubbia e sottintesa somi-
glianza. L’aspetto architettonico delle borse, peraltro, ricalcava quello
17 Ivi, p. 106. Secondo la tradizione fu probabilmente il palazzo della famiglia Van
der Buerse a Bruges, dove si riunivano i mercanti stranieri, a dare il nome alla tipologia
di luogo specializzato per la contrattazione mercantile e finanziaria. Anche ad Anversa
la prima borsa aveva luogo nella corte porticata di un palazzo privato, destinata nel
1485 dalle autorità cittadine a luogo di riunione di cambiatori e mercanti prima della
costruzione tra 1531 e 1533 di una struttura apposita. K. De Jonge, Bâtiments publics
à fonction économique à Anvers au XVI e siècle: l’invention d’un type?, in K. Ottenheym,
K. De Jonge, M. Chatenet eds., Public Buildings in Early Modern Europe, Brepols, Turn-
hout, 2010, pp. 183-200 (pp. 185-189).
18 Olio su tavola, 49 x 47,5 cm. Collection Museum Boijmans Van Beuningen, Rot-
terdam.
Mediterranea – ricerche storiche – Anno XIX – Dicembre 2022
ISSN 1824-3010 (stampa) ISSN 1828-230X (online)