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Facilitare gli affari. La piazza di Rialto e il ruolo del governo attorno al 1669   585


                    mentre nel credito ponessero difficoltà»  – un obbligo al massimo cer-
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                    tificato in forma scritta presso un notaio.
                       Esattamente come in una borsa, così, le piazze funzionano come
                    istituzioni  in  qualche  modo  miste,  con  regole  spontanee,  integrate
                    («embedded») , che facilitano e semplificano l’esito di una contratta-
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                    zione, sorvegliate però dall’autorità pubblica – a Rialto rappresentata
                    simbolicamente dalla statua della Giustizia, all’angolo superiore del
                    lungo edificio della Drapparia, sopra la pésa pubblica. Inoltre, come a
                    San Marco, a Rialto si trovavano gli uffici di moltissime magistrature,
                    gestite a rotazione dai membri del patriziato (Tabella 1).
                       I «Magistrati e gli officij a Rialto son molti e diversi, ma non meno
                    utili al publico di quei che sono a San Marco [...] alcuni fanno iudicio,
                    e alcuni appartengono alle cose del Dominio» .
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                       La  grande  maggioranza  degli  uffici  realtini  si  occupava  di  que-
                    stioni fiscali o di controllo sull’approvvigionamento quotidiano della
                    città.





                       55  Asve, Na, b. 3400, c. 78v, 26 aprile 1621.
                       56   O.  Williamson,  The  New  Institutional  Economics:  Taking  Stock,  Looking  Ahead,
                    «Journal of Economic Literature», 38, n. 3 (2000), pp. 595-613.
                       57  F. Sansovino, L’auocato dialogo diuiso in cinque libri, Alessandro Viani, Venezia,
                    1554, c. 30r. Il numero di uffici non si discosta molto, nel 1554, dall’elenco degli uffici
                    danneggiati dall’incendio di Rialto del 1514 e di quelli salvatisi redatto da Marino Sa-
                    nudo: «Et prima, l’oficio di le cazude e le cantinele di Zuan Ferman, brusà molti libri /
                    Li Diese savii sora le decime, brusà le scriture. / Li Provedadori di comun, brusà le
                    scriture. / Li Diexe officii, brusà le scriture. / Li Provedadori sora le camere, brusà le
                    scriture. / Li Provedadori sora le revision di conti, brusà le scriture. / In altro soler. /.
                    Li Sopra consoli. / A la toca di l’arzento. / In altro loco. / Li Governatori de l’intrade /
                    Lo Exator a le cantinele. / Li Provedadori sora il fisco. / Li Provedadori sora le pompe.
                    / Li Provedadori sora i conti di la guerra. / Li Provedadori sora i officii. / Li VII savii sora
                    i dacii. / In altro loco. / La Iustitia vecchia. Li Cinque di la paxe / Lì per mezo / La
                    Justitia nuova. El Zudegà di examinador. / Item / Li Provedadori al sal. Li Oficiali a la
                    camera de imprestidi. Li Provedadori sora la camera de imprestidi. Lì apresso / Li Sopra
                    gastaldi / Sopra la riva dil Vin, over dil Ferro. / Tavola de intrada. Ternaria vecchia. La
                    Messetaria. Tavola de l’insida. / Lì apresso / Dazio del vin. Formento a Rialto. Porte del
                    Fontego di la farina. / Ivi, da drio. / Provedadori sora i dacii. Zudezi di Piovegi. Colegio
                    di XX Savij. / Item / Dove li savii a tansar si reduceano, n. 20. Et la staiera, dove si
                    pesava le mercadantie publice. […] siché Idio non volse tanta ruina che la prima chiexia
                    si brusasse, e da drio restò, ch’è contiguo, l’oficio di Raxon nuove. Li Camerlenghi di
                    comun non ave dano per esser di marmo torniato, e di soto li Consoli di mercadantia si
                    salvò et li Extraordinarii, e la Loza sul Canal apresso il Ponte dove li Consoli senta de
                    estate, et parte di la Camera di imprestidi in Rialto novo restò in piedi li muri, tutto il
                    resto si brusoe, e tutti li oficii di Rialto, come li noterò di soto, tutte volte, magazeni,
                    volte di pani, botege et ogni cossa si brusoe». I diarii di Marino Sanuto, a cura di F.
                    Stefani, G. Berchet, N. Barozzi, vol. XVII, Federico Visentini Editore, Venezia, 1886, coll.
                    464-465.


                                               Mediterranea – ricerche storiche – Anno XIX – Dicembre 2022
                                                           ISSN 1824-3010 (stampa)  ISSN 1828-230X (online)
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