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Facilitare gli affari. La piazza di Rialto e il ruolo del governo attorno al 1669   589


                    tra San Marco e Rialto non era certo un problema, tantopiù che al
                    Molo e sulle rive adiacenti attraccavano le barche da trasporto che
                    caricavano e scaricavano la merce dalle navi mercantili ancorate a Ma-
                    lamocco. Dunque, la vicinanza ‘fisica’ tra le due piazze non costituiva
                    certo un ostacolo nel far pervenire proposte e istanze agli organi di
                    governo. Tuttavia, dalla fine della guerra di Candia diviene più fre-
                    quente presso i Savi il ricorso a un organismo parzialmente formaliz-
                    zato che permette di portare di fronte al governo le esigenze o le rispo-
                    ste dei mercanti (e in particolare dei mercanti coinvolti nel commercio
                    marittimo). Probabilmente molto più antichi di quanto i documenti su-
                    perstiti permettano di ipotizzare, i Capi di Piazza compaiono nelle carte
                    dei Cinque Savi già alla fine del Cinquecento; il ricorso alla loro espe-
                    rienza e soprattutto alla loro capacità di mediare tra le diverse voci
                    della piazza diviene più frequente negli anni Trenta e Quaranta del
                    Seicento, a ridosso dello scoppio della guerra.
                       A ricoprire l’incarico di Capi di Piazza venivano eletti due mercanti
                    ogni due anni, pur se talvolta si trovavano a restare in carica per un
                    periodo più lungo. L’elezione si basava probabilmente su candidature
                    proposte dai mercanti stessi. Si trovano spesso affiancati ai Capi alle
                    Varee, due mercanti eletti anch’essi per controllare i conti presentati
                    dai capitani delle navi e poter essere rimborsati di una serie di costi
                    fissi (come le spese di scarico, le barche, i facchini, i compensi in carico
                    ai marinai, il pagamento dei guardiani della Sanità) e di costi variabili
                    sostenuti per cause varie nelle scale del Levante, o per rendicontare le
                    mercanzie gettate fuoribordo durante una tempesta . Le occasioni «di
                                                                       63
                    dover essigere da Capi di Piazza lumi, note e suggerimenti, onde esse-
                    guire le proprie naturali incombenze» sono continue, dichiarano i De-
                    putati al Commercio (un organismo aggiunto ad integrare le compe-
                    tenze assegnate ai Cinque Savi) nel 1713 , ed effettivamente ad essi
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                    si  chiede  una  mediazione  costante  e  continua  con  i  mercanti  della
                    piazza: la loro conoscenza, «che non può estendersi ad ogni genere di
                    negotio, non può ne men somministrare il bisognevole, se non lo rac-
                    colgono dall’esperienza d’altri mercanti secondo le peculiari applica-
                    tioni di cadauno; il che rende loro indespensabile l’uso de frequenti
                    radunanze» . È necessario che i Capi siano possibilmente bene accetti
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                    dalla comunità di mercanti che li ha proposti: nel 1685, ad esempio,
                    si viene a sapere che spetta a loro riscuotere una piccola tassa (un



                       63  Si veda ad esempio la tipologia di spese rendicontate in Asve, Giudici del Forestier,
                    Terminazioni d’avaree, reg. 1. Ringrazio Maria Fusaro per la segnalazione di questi do-
                    cumenti.
                       64  Asve, Csm, Seconda serie, b. 14, s.n., 4 luglio 1713.
                       65  Ibidem.


                                               Mediterranea – ricerche storiche – Anno XIX – Dicembre 2022
                                                           ISSN 1824-3010 (stampa)  ISSN 1828-230X (online)
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