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                ciano , si intende mostrare che la buona prova della flotta mercantile
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                veneta nel corso del XVIII secolo sia da ricondurre in parte alla volontà di
                partecipare al remunerativo commercio dei generi coloniali americani in
                arrivo nei porti atlantici . L’attenzione verrà concentrata sugli anni della
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                rivoluzione americana, allorché la neutralità di bandiera diede nuovo im-
                pulso alla navigazione veneziana (la stessa cosa era accaduta in prece-
                denza in corrispondenza della guerra dei Sette anni), e i legni della Sere-
                nissima frequentarono assiduamente le acque atlantiche. In particolare,
                le mete di tutti i vascelli alla ricerca delle merci coloniali delle Americhe
                erano Cadice e Lisbona , dove veniva caricato principalmente zucchero
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                (e in secondo luogo cacao, tabacco, caffè e altre merci) . La nostra pro-
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                spettiva sarà quella dei consolati veneziani in questi due porti iberici,
                con lo scopo di misurare (più qualitativamente che quantitativamente)
                l’attivismo del naviglio “nazionale” lungo la «rotta di Ponente»; a integra-
                zione, verrà utilizzato il carteggio di un altro console veneziano, quello
                di stanza a Genova, in quanto lo scalo ligure ebbe un preciso ruolo di
                coordinamento  nei  confronti  della  marineria  veneziana  attiva  nell’At-
                lantico . Non rientreranno invece nel nostro campo di osservazione le
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                tazione è stata fatta in occasione delle journées d’études dal titolo Venise, puissance
                régionale  méditerranéenne.  Perspectives  économiques,  maritimes  et  politiques,  1669-
                1797, tenutesi a Nizza il 19-20 novembre 2021.
                   15  La formulazione più compiuta di tale tesi, che considera Venezia marginale all’in-
                terno  dei  flussi  mercantili  mediterranei  e  internazionali  nel  corso  del  XVIII  secolo,  è
                presente in M. Costantini, Commercio e marina, in P. Del Negro, P. Preto (a cura di),
                Storia  di  Venezia.  L’ultima  fase  della  Serenissima,  Istituto  dell’Enciclopedia  Italiana,
                Roma, vol. 8, 1998, pp. 555-612, in particolare pp. 606-607.
                   16  Sui traffici di beni coloniali tra Atlantico e Mediterraneo in età moderna rinvio a
                P. Calcagno (a cura di), I generi coloniali americani nel Mediterraneo: i grandi porti come
                centri di destinazione, di consumo e di redistribuzione (XVII-XIX secolo), «RiMe. Rivista
                dell’Istituto di Storia dell’Europa Mediterranea», 8/I (2021).
                   17  Si vedano in questo senso le considerazioni espresse in una relazione del 1748, in
                cui i due porti atlantici sono definiti «les rendez-vous de tous les vaisseaux qui vont com-
                mercer dans les mers du Sud»: Ast, Materie di commercio, Terza categoria, mazzo 2.
                   18  Sul commercio e sul consumo dei generi coloniali americani in Europa una lettura
                fondamentale è quella di M. Carmagnani, Le isole del lusso. Prodotti esotici, nuovi consumi e
                cultura economica europea, 1650-1800, Einaudi, Torino 2010. Si consideri che tra 1772/73
                e 1789/90 dal cosiddetto «Ponente alto» (come veniva indicato lo spazio compreso tra Marsi-
                glia e San Pietroburgo) arrivava il 16% di tutte le importazioni dello scalo lagunare (P.N. Sofia,
                Dall’Atlantico a Rialto. Note sul commercio dello zucchero a Venezia nel Settecento, in «RiMe.
                Rivista dell’Istituto di Storia dell’Europa Mediterranea», 8/I [2021], p. 109).
                   19  Negli ultimi anni la documentazione consolare è stata al centro di una notevole
                attenzione nell’ambito degli studi di storia marittima: senza pretese di completezza si
                rinvia a M. Aglietti, M. Herrero Sánchez, F. Zamora Rodríguez (coords.), Los cónsules de
                los extranjeros en la Edad Moderna y a principios de la Edad Contemporánea, Ediciones
                Doce Calles, Aranjuez, 2013; S. Marzagalli, Les consuls en Méditerranée, agents d’infor-
                mation, XVI e -XX e  siècle, Garnier, Paris, 2015; A. Biagianti (a cura di), Reti consolari nel
                Mediterraneo. Percorsi e metodologie a confronto (sec. XVI-XIX), «RiMe. Rivista dell’Istituto
                di Storia dell’Europa Mediterranea», 17/2 (2016) ; A. Bartolomei, G. Calafat, M. Grenet,



                Mediterranea – ricerche storiche – Anno XIX – Dicembre 2022
                ISSN 1824-3010 (stampa)  ISSN 1828-230X (online)
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