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594 Paolo Calcagno
ciano , si intende mostrare che la buona prova della flotta mercantile
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veneta nel corso del XVIII secolo sia da ricondurre in parte alla volontà di
partecipare al remunerativo commercio dei generi coloniali americani in
arrivo nei porti atlantici . L’attenzione verrà concentrata sugli anni della
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rivoluzione americana, allorché la neutralità di bandiera diede nuovo im-
pulso alla navigazione veneziana (la stessa cosa era accaduta in prece-
denza in corrispondenza della guerra dei Sette anni), e i legni della Sere-
nissima frequentarono assiduamente le acque atlantiche. In particolare,
le mete di tutti i vascelli alla ricerca delle merci coloniali delle Americhe
erano Cadice e Lisbona , dove veniva caricato principalmente zucchero
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(e in secondo luogo cacao, tabacco, caffè e altre merci) . La nostra pro-
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spettiva sarà quella dei consolati veneziani in questi due porti iberici,
con lo scopo di misurare (più qualitativamente che quantitativamente)
l’attivismo del naviglio “nazionale” lungo la «rotta di Ponente»; a integra-
zione, verrà utilizzato il carteggio di un altro console veneziano, quello
di stanza a Genova, in quanto lo scalo ligure ebbe un preciso ruolo di
coordinamento nei confronti della marineria veneziana attiva nell’At-
lantico . Non rientreranno invece nel nostro campo di osservazione le
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tazione è stata fatta in occasione delle journées d’études dal titolo Venise, puissance
régionale méditerranéenne. Perspectives économiques, maritimes et politiques, 1669-
1797, tenutesi a Nizza il 19-20 novembre 2021.
15 La formulazione più compiuta di tale tesi, che considera Venezia marginale all’in-
terno dei flussi mercantili mediterranei e internazionali nel corso del XVIII secolo, è
presente in M. Costantini, Commercio e marina, in P. Del Negro, P. Preto (a cura di),
Storia di Venezia. L’ultima fase della Serenissima, Istituto dell’Enciclopedia Italiana,
Roma, vol. 8, 1998, pp. 555-612, in particolare pp. 606-607.
16 Sui traffici di beni coloniali tra Atlantico e Mediterraneo in età moderna rinvio a
P. Calcagno (a cura di), I generi coloniali americani nel Mediterraneo: i grandi porti come
centri di destinazione, di consumo e di redistribuzione (XVII-XIX secolo), «RiMe. Rivista
dell’Istituto di Storia dell’Europa Mediterranea», 8/I (2021).
17 Si vedano in questo senso le considerazioni espresse in una relazione del 1748, in
cui i due porti atlantici sono definiti «les rendez-vous de tous les vaisseaux qui vont com-
mercer dans les mers du Sud»: Ast, Materie di commercio, Terza categoria, mazzo 2.
18 Sul commercio e sul consumo dei generi coloniali americani in Europa una lettura
fondamentale è quella di M. Carmagnani, Le isole del lusso. Prodotti esotici, nuovi consumi e
cultura economica europea, 1650-1800, Einaudi, Torino 2010. Si consideri che tra 1772/73
e 1789/90 dal cosiddetto «Ponente alto» (come veniva indicato lo spazio compreso tra Marsi-
glia e San Pietroburgo) arrivava il 16% di tutte le importazioni dello scalo lagunare (P.N. Sofia,
Dall’Atlantico a Rialto. Note sul commercio dello zucchero a Venezia nel Settecento, in «RiMe.
Rivista dell’Istituto di Storia dell’Europa Mediterranea», 8/I [2021], p. 109).
19 Negli ultimi anni la documentazione consolare è stata al centro di una notevole
attenzione nell’ambito degli studi di storia marittima: senza pretese di completezza si
rinvia a M. Aglietti, M. Herrero Sánchez, F. Zamora Rodríguez (coords.), Los cónsules de
los extranjeros en la Edad Moderna y a principios de la Edad Contemporánea, Ediciones
Doce Calles, Aranjuez, 2013; S. Marzagalli, Les consuls en Méditerranée, agents d’infor-
mation, XVI e -XX e siècle, Garnier, Paris, 2015; A. Biagianti (a cura di), Reti consolari nel
Mediterraneo. Percorsi e metodologie a confronto (sec. XVI-XIX), «RiMe. Rivista dell’Istituto
di Storia dell’Europa Mediterranea», 17/2 (2016) ; A. Bartolomei, G. Calafat, M. Grenet,
Mediterranea – ricerche storiche – Anno XIX – Dicembre 2022
ISSN 1824-3010 (stampa) ISSN 1828-230X (online)