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Il sud Italia nello sguardo di due viaggiatrici settecentesche. Un approccio storico 361
Mossa da «un semplice desiderio di veder vendicata la capacità delle
donne» , l’autrice, con lucidità critica, prova a ricercare le cause di
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questa scarsa considerazione della donna tanto nell’atteggiamento
delle dame (le quali, badando esclusivamente all’«industriosa appa-
renza», umiliano «di molto il proprio sesso») quanto nel comune pen-
sare («forse una Donna non è di quel talento ancor fornita sì che possa
delle ore del giorno qualche parte alle scienze, almeno le più utili, con-
sagrare? Che il sesso è gentile, e dilicato, che importa?»). È lei stessa
a dare l’esempio – lo si legge nelle relazioni d’approvazione del mano-
scritto –, presentando un resoconto «utile anche agli altri», «un sì no-
bile esempio di donnesca letteratura» che può spingere altre donne «a
pubblicare qualche produzione per la gloria della nostra Italia, e per lo
splendore del nostro secolo», e a «parimente […] gareggiare co’ valen-
tuomini», come lei è stata in grado di fare .
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Ma molto di più caratterizza la sua pagina. Le sue competenze non
sono purtroppo tali da consentirle un’analisi attendibile nelle cifre e
nelle soluzioni a problematiche di natura economico-sanitaria-sociale
di complessa risoluzione. Tuttavia, il suo viaggio (e la sua rendiconta-
zione) non è avaro di umori, è un’esperienza sorprendente e occasione
di socializzazione; molte cose colpiscono la sua fantasia e le emozioni
conferiscono significato ai luoghi . Tutti i personaggi che compongono
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il poliedrico scenario di questo racconto di viaggio (donne, contadini,
nobili) non sono le comparse di un quadro di maniera o figure lettera-
rie di un’Arcadia perduta. Qui c’è la descrizione della vita quotidiana
della gente, e in particolare delle donne, che contribuisce ad abbattere
molti pregiudizi sugli abitanti del Sud («come con piacere osservai») .
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Secondo Placanica, l’intellettuale locale che visita il meridione d’Italia
«tende al lamento perché ammira il passato e dispregia il presente
della sua terra, influenzando o tendendo ad influenzare tutti gli altri
personaggi; crede di conoscere il Sud, proclama di non stimarlo, ma
vuole tutelarne la dignità» . Nel caso di Matilde, le terre visitate rap-
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presentano, si, un mondo diametralmente opposto al suo, ma sono
Sánchez, D. Cerrato (eds.), Querelle des femmes: thoughts, voices and actions, Benilde
Editorial, Sevilla, 2019, pp. 31-42.
64 M. Perrino, Lettera cit., p. 31.
65 È quanto scrivono i due esaminatori del manoscritto, Carmine Fimiani e Felice
Cappello (ivi, pp. non numerate). La Lettera, al di là di quanto affermato da qualche voce
isolata, venne molto apprezzata dai contemporanei (pensiamo, ad esempio, all’ottima
recensione su L’esprit des Journaux nel 1787) e citata successivamente. Cfr. P. Guida,
Scrittrici con la valigia cit., p. 91.
66 Mette in dialogo due territori di ricerca fertili come la storia urbana e quella delle
emozioni il volume di E. Novi Chavarria, P. Martin (a cura di), Emozioni e luoghi urbani.
Dall’antichità a oggi, Viella, Roma, 2021.
67 M. Perrino, Lettera cit., p. 33.
68 A. Placanica, La capitale, il passato, il paesaggio cit., p. 168.
Mediterranea - ricerche storiche - Anno XX - Agosto 2023
ISSN 1824-3010 (stampa) ISSN 1828-230X (online)