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Alle origini di Santa Maria dello Spasimo e dell’urbanizzazione di Palermo 465
numerosi giardini che da Porta Carini giungevano al mare . Un’altra
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distesa di giardini era quella intus urbem, che comprendeva anche il
giardino dello Sclafani vicino Porta San Giorgio . Il giardino risultava
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«de novo factum» nel dicembre del 1337 quando il conte, per irrigarlo,
otteneva da Pietro II una zappa dell’acqua «de fonte seu rivo […] sola-
ciorum sive de Cuba sive de Asisa» .
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Le proprietà del conte erano, dunque, a Sayda, lungo il corso della
Sabugia, dell’acquedotto Gabriele e nei pressi di Porta San Giorgio;
avevano un valore notevole come tutti i terreni irrigati, oggetto di fre-
quenti compravendite . Anche la vendita dell’acqua costituiva un ce-
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spite considerevole di guadagno, nonostante l’abbassamento dei prezzi
intorno agli anni Quaranta del Trecento . Fra i beni del conte a Pa-
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lermo vanno ricordati anche i fondaci sotto le mura del Cassaro nel
quartiere della Porta dei Patitelli che prendeva il nome dai lavoratori
dei patitelli, gli zoccoli . Il quartiere, con le sue botteghe disposte lun-
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ghe le strade che assumevano il nome dai mestieri , inglobava tutta
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la zona che dal Cassaro giungeva al porto, tra il Seralcadio e la Kalsa
ed era nato dallo sviluppo delle attività dei mercanti che nel rione ave-
vano stabilito le proprie logge; la ricchezza di botteghe ne testimoniava
la vivacità economica. La presenza al suo interno della contrada della
Conceria, lungo il fiume omonimo, con le attività legate al macello e
alla concia delle pelli, avrebbe portato nel secolo seguente alla sosti-
tuzione del nome dello stesso quartiere . Nella Conceria si trovavano
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gli stabilimenti per la conservazione del mirto utilizzato per la concia.
20 H. Bresc, I giardini di Palermo cit., pp. 21, 52-53. Sulle sorgenti del Gabriele,
cfr. anche F. Lo Piccolo, Sorgenti e corsi d’acqua nelle contrade occidentali di Pa-
lermo, Accademia Nazionale di Scienze Lettere e Arti, Palermo, 1994, pp. 43-45.
21 H. Bresc, I giardini di Palermo cit., pp. 21, 59-61. Asp, MA, 127b, cc. 395v-
296r.
22 L. Sciascia (a cura di), Registri di Lettere (1340-48), Municipio di Palermo,
Palermo, 2007 (Acta curie felicis urbis Panormi, 7), doc. 216, p. 306.
23 H. Bresc, I giardini di Palermo cit., pp. 76-79.
24 Per l’andamento dei prezzi che vedrà una risalita negli anni Sessanta, cfr. Ivi,
pp. 92-96.
25 Sotto le arcate della porta fino al XVI secolo si trovavano le botteghe per la
lavorazione e vendita delle calzature (V. Di Giovanni, La topografia antica di Pa-
lermo dal secolo X al XV cit., vol. I, pp. 317-318; G. Cassata, G. Costantino, Le porte
di Palermo attraverso i secoli. Storia e restauro dalle origini ad oggi, introduzione di
R. La Duca, Epos, Palermo, 1981, p. 27).
26 L. Sciascia, Il seme nero. Storia e memoria in Sicilia, Sicania, Messina, 1996,
p. 88; H. Bresc, Filologia urbana. Palermo dai Normanni agli Aragonesi, «Incontri
meridionali», III serie, 1-2 (1981), p. 21.
27 B. Pasciuta, La nuova espansione dei quartieri a mare dalle imbreviature di
Bartolomeo de Citella, in C. Roccaro (a cura di), Palermo medievale. Testi dell’VIII
Colloquio Medievale. Palermo 26-27 aprile 1989, Officina di Studi Medievali, Pa-
lermo, 1998, «Schede Medievali», 30-31(1996), pp. 141-167.
Mediterranea - ricerche storiche - Anno XX - Dicembre 2023
ISSN 1824-3010 (stampa) ISSN 1828-230X (online)