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468 Maria Antonietta Russo
ghiande che i maiali fatti pascolare dallo zio nel bosco di Calatamauro
avevano mangiato .
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L’andirivieni dinanzi al notaio continuava nei giorni successivi con
molteplici pretese per debiti presunti o accertati . C’era anche chi di-
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chiarava di avere ricevuto quanto dovuto per il proprio credito . I de-
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biti del maestro giustiziere erano considerevoli e gli stessi esecutori, il
4 agosto, dichiaravano dinanzi al notaio che Matteo di Termini aveva
redatto un testamento in scriptis in cui aveva istituito il nipote erede
di tutti i beni feudali e burgensatici e aveva disposto che i fedecom-
missari assolvessero i suoi legati e pagassero i debiti entro un anno
dalla data della morte. Matteo Sclafani, dunque, sarebbe entrato in
possesso dei beni solo dopo che gli esecutori avessero eseguito plenarie
i legati e dato giusta ragione a chi dopo la sua morte si fosse presentato
asserendo che Matteo «de bonis suis iniuste aliquod habuisse» .
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Alla morte dello zio , lo Sclafani si trovava ad affrontare anche
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liti in famiglia per una causa con la vedova Costanza Ebdemonia.
La nobildonna aveva ricevuto dal padre Nicola una ricca dote com-
posta da centoquarantacinque onze in denaro, gioielli e corredo.
Sono i vestiti e i gioielli che danno la misura del ruolo e della ric-
chezza degli Ebdemonia: dalle sete e tessuti preziosi, agli abiti lun-
ghi con bottoni d’oro, ai copricapi, alla biancheria ricamata, per fi-
nire con i gioielli dalle diverse fogge e tipologie, tra cui spiccano gli
orecchini a pendente ed il filo di perle. Tra i diversi beni riportati
nel contratto dotale, venivano elencati, oltre al «viridarium iuxta
portam sancti Georgii», una vigna «cum duabus peciis terrarum» in
contrada Siberi, una bottega fuori Porta Patitelli «prope logiam Ia-
nuensium»; un fondaco «secus flumen Conciarie»; una casa solerata
«in contrata Halcie»; una vigna; una bottega «in ruga Pisanorum»; la
casa vicino Porta Busuldeni .
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Costanza aveva mantenuto l’elevato tenore di vita anche dopo il ma-
trimonio, contratto con regime rigorosamente “alla greca”; aveva vis-
suto con il marito in quel palazzo che il maestro giustiziere aveva
34 02-08-1309. Ivi, cc. 388v- 389r.
35 Trentotto onze e dodici tarì, il 02-08-1309 (Ivi, cc. 387v-388r); dodici onze, il
02-08-1309 (Ivi, c. 388); quattro onze, il 04-08-1309 (Ivi, c. 391r); trentuno onze,
il 04-08-1309 (Ivi, c. 392v).
36 01-08-1309. Ivi, cc. 384v-385r;
37 Ivi, cc. 391v-392r.
38 Avvenuta tra il 12 giugno 1308 e il 31 luglio 1309. Cfr. A. Marrone, Repertorio
della feudalità (1282-1390), Associazione Mediterranea, Palermo, 2006 (Quaderni -
Mediterranea. Ricerche storiche,1), p. 421.
39 02-02-1279. Bcc, Tabulario, perg. 2. 27. M. 20. Sui beni dotali, cfr. anche G.
Bresc-Bautier -H. Bresc, Une maison de mots, Associazione Mediterranea, Palermo,
2014, II, doc. VII, pp. 358-363.
Mediterranea - ricerche storiche - Anno XX - Dicembre 2023
ISSN 1824-3010 (stampa) ISSN 1828-230X (online)