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Alle origini di Santa Maria dello Spasimo e dell’urbanizzazione di Palermo 467
2. La spinosa eredità di Matteo di Termini
Il patrimonio di Matteo Sclafani si diramava in quasi tutti i quartieri
cittadini : nel quartiere più antico, quello nobile, il Cassaro, sorge-
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vano, come per le altre antiche famiglie eminenti, il palazzo ereditato
dallo zio e l’hospicium magnum costruito dal conte; nel quartiere
dell’Albergheria, a confine con il quartiere precedente, i giardini lungo
il fiume Sabugia, taverne e botteghe; in quello del Seralcadio i terreni
irrigati dal Gabriele; nel quartiere di Porta dei Patitelli l’altro hospi-
cium, vicino al Castello a mare, giardini e botteghe (fig. 1). Gran parte
di questi beni proveniva dall’eredità di Matteo di Termini, maestro ra-
zionale, senescalco e maestro giustiziere del Regno negli anni del Ve-
spro. Dallo zio materno, però, il miles insieme con il palazzo, i giardini,
i fondaci e le botteghe, aveva ereditato anche debiti.
Tra fine luglio e i primi di agosto del 1309, il notaio Bartolomeo de
Citella rogava alcuni atti in cui diversi creditori del defunto Matteo di
Termini avanzavano le loro richieste all’arcivescovo di Monreale, a
frate Bonifacio ministro provinciale dei frati minori di Sicilia e a Per-
rello de Cisario di Palermo, fedecommissari ed esecutori del testa-
mento del maestro giustiziere, per ricevere il denaro dovuto da Matteo
Sclafani, «nepos et heres testamentarius ipsius quondam domini Ma-
thei de Thermis defuncti»; le richieste erano le più svariate: settanta-
cinque onze per l’acquisto di ghiande provenienti dal bosco di Palazzo
Adriano , undici onze per l’acquisto di frumento e la lavorazione e
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cottura del pane , settantasette onze, ventidue tarì e quindici grani
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per panni e altre cose necessarie comperate in conto del defunto ,
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settantadue onze per la vendita di frumento , trentadue per le
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29 Ai tradizionali quattro quartieri di Palermo (Cassaro, Albergheria, Seralcadio,
Kalsa) riprodotti nella miniatura del Liber ad honorem Augusti di Pietro da Eboli,
nel XIV secolo si era aggiunto il quartiere Porta Patitelli. Negli atti del notaio Bar-
tolomeo de Citella era attestato anche il quartiere ruga Miney (S. Scibilia, Palermo
negli atti del notaio Bartolomeo Citella: il Cassaro, l’Albergheria e le contrade fuori
porta, in C. Roccaro (a cura di), Palermo medievale cit., pp. 132-140; B. Pasciuta,
La nuova espansione dei quartieri a mare dalle imbreviature di Bartolomeo de Citella
cit., pp. 141-167). Sui quartieri e la loro configurazione, cfr. anche H. Bresc, Filo-
logia urbana. Palermo dai Normanni agli Aragonesi cit.; M. Scarlata, Strutture ur-
bane e habitat a Palermo fra XIII e XIV secolo. Un approccio al tema attraverso la
lettura documentaria, «Schede Medievali», 8 (1985), pp. 80-110; L. Sciascia, Il seme
nero cit., pp. 82-90.
30 31-07-1309. Asp, MA, 127b, c. 383.
31 31-07-1309. Ivi, cc. 383v-384r.
32 01-08-1309. Ivi, c. 384.
33 02-08-1309. Ivi, c. 387.
Mediterranea - ricerche storiche - Anno XX - Dicembre 2023
ISSN 1824-3010 (stampa) ISSN 1828-230X (online)