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                tempo  corrente.  Restifo  ha  il  grande   turali, e ciò contribuirà già nel 1745 –
                merito di guardare al di là del velo di   in anticipo con la normativa generale
                nebulosi cliché, che di sovente scadono   dei  Regni  di  Sicilia  e  di  Napoli  –
                in  pregiudizi,  banali  letture  folklori-  all’emanazione, per mano del re Carlo
                stiche, e sminuimento di ciò che erano   di  Borbone,  di  un  ordine  di  tutela
                gli  uomini  e  la  società  locale.  Egli   «degli antichi Bagni, i maestosi Stagni,
                esprime  una  critica  incisiva  al  defor-  i  Mausolei,  il  luogo  ove  faceansi  li
                mante  metro  di  paragone  dell’ideale   Giochi navali, nomato Naomachia, e il
                splendore  dell’età  classica,  messo   Teatro laterizio di 45 colonne».
                costantemente in campo da viaggiatori   Inoltre, se per la maggior parte dei
                che  si  avvicinano  al  sito  taorminese   viaggiatori  la  Taormina  sette  e
                inforcando gli occhiali delle esperienze   ottocentesca – al netto delle sue reli-
                appartenenti al regno delle idee e dei   quie antiche – non rappresenta altro
                miti,  i  quali  non  consentono  di   che  «il  paese  della  miseria  e  della
                accertare l’organizzazione comunale e   solitudine»,  Restifo  ricompone  un
                le attività produttive.            panorama agricolo a “manto leggero”
                   L’autore, invece, esamina con peri-  che  si  adatta  flessibilmente  all’an-
                zia  l’elemento  dell’autogoverno  della   damento ondulato del paesaggio, co-
                città ai fini della valutazione delle sue   gliendo  positivamente  le  risorse  di-
                capacità  nella  gestione  delle  terre   sponibili  e  rispondendo  con  efficacia
                demaniali,  dell’annona,  delle  gabelle   alle “rivoluzioni colturali” che percor-
                sui consumi e nella più ampia ammi-  rono  in  quei  secoli  il  Valdemone  e
                nistrazione  delle  risorse  locali.  Da   l’intera Sicilia; come testimonia il pro-
                questo  percorso  di  indagine  emerge   gressivo  passaggio  dal  gelseto  per  la
                originariamente  una  ristretta  oligar-  produzione  serica  all’impianto  agru-
                chia  che  domina  la  vita  civile  e   micolo.  Per  di  più,  il  reddito  pro-
                politica,  sovrintende  al  patrimonio   veniente  dall’agricoltura  –  come  è
                comunale  e  possiede  nel  circondario   logico attendersi – si ridistribuisce in
                estesi  terreni  agricoli.  Il  governo   forme  e  attraverso  canali  che  danno
                locale,  altresì,  in  qualità  di  espres-  vita  ad  attività  e  mestieri  legati  a
                sione  politica  di  una  città  regia,   processi  protoindustriali  e  mani-
                manda regolarmente i propri rappre-  fatturieri di trasformazione e commer-
                sentanti  nel  braccio  demaniale  del   cializzazione  dei  generi  del  settore
                Parlamento  siciliano,  invia  amba-  agrario.  Da  tali  dinamiche  economi-
                scerie  al  viceré,  intrattiene  rapporti   che, a partire dalla seconda metà del
                diretti con altri centri urbani. A questa   XVIII  secolo,  emergerà  una  nuova
                organizzazione  autonoma  della  vita   classe  sociale,  che  progressivamente
                civile e alle sue magistrature fa riferi-  reclamerà il diritto alla partecipazione
                mento  un  atteggiamento  mentale   del governo della cosa pubblica, vera e
                collettivo del sentirsi e del voler essere   propria  rivendicazione  del  senso  di
                città.  Tale  approccio  si  manifesta   appartenenza alla propria città.
                anche  nella  puntigliosa  difesa  di   La  seconda  parte  del  libro  è  de-
                consuetudini e privilegi, nella magni-  dicata  ai  fenomeni  che  condussero
                ficazione del ruolo ecclesiastico della   Taormina  al  suo  successo  come  lo-
                sua  arcipretura,  nella  salvaguardia   calità turistica di fama internazionale,
                della propria autonomia da Messina,   come l’arrivo nel 1866 della ferrovia o
                ma  soprattutto  prende  corpo  me-  la  nascita  delle  prime  autentiche
                diante  l’affermarsi  della  consapevo-  strutture  alberghiere.  Anche  qui
                lezza  del  valore  dei  propri  beni  cul-  Restifo respinge l’interpretazione sem-




                Mediterranea - ricerche storiche - Anno XX - Dicembre 2023
                ISSN 1824-3010 (stampa)  ISSN 1828-230X (online)
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