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                   Essendo devoto al dolore provato dalla Vergine davanti al proprio figlio ca-
                duto sotto la croce sulla via del Calvario, decise di dedicare a questo tragico
                episodio la nuova chiesa, che tra l’altro veniva ad essere situata in posizione
                analoga all’armena chiesa dello Spasimo di Gerusalemme del VII secolo essendo
                prossima alla Porta dei Greci come l’altra è prossima alla Porta Giudicaria 81 .

                   La particolareggiata descrizione nell’atto di fondazione dello Spa-
                simo che darà il titolo alla chiesa nel ricordo perenne del dolore della
                Vergine che incontrava il Figlio sofferente ha fatto ipotizzare che fosse
                stato lo stesso Basilicò a commissionare, intorno al 1515, la famosa
                tavola a Raffaello, fornendogli anche i dettagli da raffigurare, così come
                ad Antonello Gagini l’altare che la avrebbe ospitata . Proprio in virtù
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                dei suggerimenti del committente, Raffaello avrebbe rappresentato la
                VII stazione della Via Crucis con la seconda caduta di Cristo sotto il
                peso della croce alla presenza della Vergine, di San Giovanni e delle
                pie donne .
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                   Gli anni che seguirono furono molto difficili per l’erigendo mona-
                stero a causa delle controversie sorte alla morte del giureconsulto con
                i suoi eredi e, poi, dei danni subiti negli anni Trenta del Cinquecento
                dalla fortificazione della zona a difesa degli attacchi turchi. In quegli
                anni la chiesa doveva essere ultimata, ma il monastero era ancora in
                costruzione. Nel 1569 il Senato palermitano fece trasferire i monaci
                nel monastero di Santo Spirito e l’8 novembre 1572 l’abate e i monaci
                cedettero la chiesa e il monastero dello Spasimo alla città di Palermo
                dietro risarcimento pecuniario. Il titolo e le funzioni della chiesa dello
                Spasimo passarono alla chiesa di S. Spirito .
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                Conclusioni

                   L’esame dei fondi custoditi presso l’Archivio di Stato di Palermo,
                in particolare del tabulario di Santa Maria del Bosco di Calatamauro
                e  del  fondo  del  monastero  di  Santa  Maria  dello  Spasimo,  ha  per-


                   81  M.A. Spadaro (a cura di), Raffaello e lo Spasimo di Sicilia, Accademia Nazio-
                nale di Scienze Lettere e Arti di Palermo, Palermo, 1991, p. 7. Sui rapporti tra la
                chiesa gerosolimitana e Santa Maria dello Spasimo di Palermo, cfr. anche R. Patri-
                colo, Notre dame de Pomoyson: memoriale della passione da Gerusalemme a Pa-
                lermo: la mediazione di Calatamauro, in L’abbazia di Santa Maria del Bosco di Ca-
                latamauro, tra memoria e recupero cit., pp. 411-468.
                   82  M.A. Spadaro (a cura di), Raffaello e lo Spasimo di Sicilia cit., pp. 7-8; G.
                Mendola, Da Calatamauro allo Spasimo: gli olivetani a Palermo cit., p. 385.
                   83  M.A. Spadaro (a cura di), Raffaello e lo Spasimo di Sicilia cit., p. 9.
                   84  G. Mendola, Da Calatamauro allo Spasimo: gli olivetani a Palermo cit., pp.
                385-389; N. Arcadipane, S. Balletta, L. Miceli, Le pergamene del monastero di Santa
                Maria del Bosco di Calatamuro (1264-1763), Ila Palma, Palermo-São Paulo, 1991,
                pp. 17-18.



                Mediterranea - ricerche storiche - Anno XX - Dicembre 2023
                ISSN 1824-3010 (stampa)  ISSN 1828-230X (online)
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