Page 24 - 1
P. 24
474 Maria Antonietta Russo
reliquit et pro illius anime salute; abbas et monachi in eodem erigendo
monasterio pro tempore existentes ad dominum preces effundere curare
omnino tenentur 71 .
L’interesse del Sanchez per il viridarium era determinato dalla vo-
lontà di lottizzare l’area all’interno delle mura settentrionali della
città. La lottizzazione, iniziata dal viridarium dei monaci, avrebbe por-
tato all’urbanizzazione dell’area antistante alla fortezza di Castello a
mare (fig. 2). Il protonotaro
era intenzionato a porre in atto un investimento immobiliare che si prospet-
tava lucroso, mirato alla costruzione di case per soddisfare la domanda di al-
loggi di una popolazione in rapida crescita. Al protonotaro, dignitario vicino
tanto al viceré Ugo Moncada che al sovrano in persona, non doveva di certo
sfuggire il valore potenziale di quei terreni così prossimi al porto della Cala e
al Castellammare, dove peraltro solo alcuni anni più tardi, nel 1517, sarebbe
stata trasferita la sede viceregia 72 .
I suoi propositi dovevano essere noti anche ai monaci che, conce-
dendo «turrim cum viridariis nuncupatam la grancha, sitam et posi-
tam in quarterio Conciarie per oppositum confraternitatis sancti Petri
de Balnearia», ponevano come condizione che se fossero state costruite
case grandi o piccole in ciascuna si sarebbero dovute dipingere «arma
ipsius monasterii in signum proprietatis» . Per avere un controllo
73
maggiore dell’area il protonotaro si appropriava anche del vicino giar-
dino ancora di pertinenza dalla chiesa di Santa Barbara; il 15 febbraio
1512 otteneva in enfiteusi dal beneficiale e dal tesoriere della chiesa
per un censo annuo di un’onza e quindici tarì «totum viridarium dicte
ecclesie usque ad murum theatri et cum toto dicto theatro in quo est
quoddam pinnata» .
74
Qualche giorno dopo, il primo marzo, l’incarico ai due magistri Gio-
vanni e Antonio Scalone per la costruzione di quattro case «in loco et
viridario quod fuit sancte Marie de Nemore seu ganchie ipsius» ren-
deva manifesta la realizzazione del progetto . Il protonotaro faceva
75
anche costruire poco lontano dal suo giardino sei magazzini per lo
71 Asp, Spasimo, busta 67, cc. 49v-50r.
72 M. Vesco, Viridaria e città. Lottizzazioni a Palermo nel Cinquecento cit., p. 66.
Sull’incremento demografico di Palermo nel Cinquecento, l’urbanizzazione e il con-
seguente mutamento del volto della città, cfr. O. Cancila, Palermo, Editori Laterza,
Roma-Bari, 2009, pp. 16 sgg.
73 Asp, Notai defunti, I stanza, notaio Matteo Fallera, reg. 1771, c. 272v; cfr. M.
Vesco, Viridaria e città cit., Appendice documentaria, doc. 2, p. 184.
74 Asp, Notai defunti, I stanza, notaio Matteo Fallera, reg. 1771, c. 444v; cfr. M.
Vesco, Viridaria e città cit., Appendice documentaria, doc. 3, pp. 184-185.
75 Asp, Notai defunti, I stanza, notaio Giovan Francesco Formaggio, reg. 2245,
c. 655v; cfr. M. Vesco, Viridaria e città cit., Appendice documentaria, doc. 4, p. 185.
Mediterranea - ricerche storiche - Anno XX - Dicembre 2023
ISSN 1824-3010 (stampa) ISSN 1828-230X (online)