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16 Daniela Santoro
existens» . In possesso delle sue facoltà mentali, ricoverato nell’ospe-
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dale palermitano di nuova fondazione, Andrea decide di fare testa-
mento, atto privato ma al contempo pubblico, aperto a tutti, «il mo-
mento biografico più alto della socialità di cui partecipa un individuo» :
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in lecto iacens – forse circondato da familiari, amici, religiosi, preti, co-
noscenti, come nell’immagine del manoscritto francese che ci regala
uno spaccato di vita quotidiana (fig. 2) – Andrea è possibile avesse ac-
canto un religioso, magari il cappellano dell’ospedale, beneficiato con
un legato destinato alla celebrazione di messe per la salvezza dell’anima
del testatore. Tra i testimoni sono presenti anche due preti, Enrico de
Arcuria e Nicolò de la Porta, e un chierico, Gaspare de Settimo. Se, ha
osservato Bartoli Langeli, in quasi tutti i testamenti del XIII secolo va
delineato un triangolo testatore/confessore/notaio , con la presenza
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dunque di religiosi accanto al testatore, Laura Sciascia ha sottolineato
– quale precipua caratteristica dei testamenti siciliani del XIV secolo –
la mancata presenza di religiosi accanto al testatore, per effetto forse
dell’isolamento religioso che vive la Sicilia, causato dall’interdetto pa-
pale a seguito della guerra del Vespro iniziata con la rivolta di Palermo
del 1282 .
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Di certo, almeno in ospedale, e ormai nel XV secolo, il momento del
testamento appare strettamente connesso a quello della confessione,
con la presenza di un prete. Nei capitoli del nuovo ospedale del 1442 –
successivi di sette anni al testamento di Andrea ma è da ipotizzare che
certe pratiche fossero in vigore in precedenza – fu prevista la presenza
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di un prete «lu quali digia stari continuu a lu hospitali et hagia carricu,
incontinenti ki intra lu malatu a lu hospitali, confessarilu et quista sia
la prima medichina, et si peiorassi a li tri iorni li sia data la santa co-
munioni et successive li altri sacramenti».
27 Asp, N, notaio Nicola Aprea, reg. 830, c. 31. Nella sua indagine sul possibile
autore del Trionfo della Morte, G. Bresc-Bautier, Artistes, Patriciens et Confréries.
Production et consommation de l'oeuvre d'art à Palerme et en Sicile Occidentale (1348
-1460), École Française de Rome, Rome, 1979 (Publications de l'École française de
Rome, 40), p. 85, aveva segnalato il testamento di un moribondo redatto tra le mura
dell'ospedale.
28 A. Bartoli Langeli, Nota introduttiva, in Nolens intestatus decedere: il testa-
mento come fonte della storia religiosa e sociale, Umbra Cooperativa, Perugia, 1985,
p. XIV.
29 Ivi, p. XI.
30 L. Sciascia, Memorie di una lettrice cit., p. 381.
31 I capitoli del nuovo ospedale del 1442 sono stati pubblicati da S. Sambito
Piombo, Fonti archivistiche per lo studio delle istituzioni sanitarie siciliane, in Malattie
terapie e istituzioni sanitarie in Sicilia, Centro italiano di storia sanitaria e ospitaliera
Sicilia, Palermo, 1985, pp. 34-41.
Mediterranea - ricerche storiche - Anno XXI - Aprile 2024
ISSN 1824-3010 (stampa) ISSN 1828-230X (online)