Page 227 - Mediterranea 60
P. 227
Ricordo di Enzo Collotti 227
se in originale o in fotocopia!) e ad alcune sue poesie inedite. Ne farò
dono alla Biblioteca Comunale di Castelbuono. Enzo era molto inte-
ressato al racconto delle sue storie familiari, per lui del tutto scono-
sciute, anche perché il padre Francesco, nato a Palermo e vissuto al-
trove, ben poco forse sapeva per raccontargliele. Per lui ho costruito
anche un lungo albero genealogico dei numerosi rami dei Collotti con
rapide notazioni sui vari personaggi, che forse qualche giorno mi deci-
derò a pubblicare.
Il capostipite dei baroni Culotta-Collotti, Francesco, era analfa-
beta e di umili natali. La madre Caterina nel suo rivelo del 1651 (la
dichiarazione dei beni posseduti) dichiarava di essere impossidente
e Francesco, al momento del matrimonio con Emilia nel 1662, non
disponeva di beni di fortuna. L’ascesa si verificò improvvisamente nel
corso degli anni Sessanta del Seicento, probabilmente verso la fine
del decennio. In precedenza egli era pressoché sconosciuto dai notai,
mentre invece risulta molto presente nei loro protocolli degli anni
successivi, a dimostrazione di un improvviso mutamento della sua
situazione finanziaria, le cui origini la tradizione locale individuava
nel trafugamento di un tesoro nascosto da banditi. Per qualche anno
lo troviamo impegnato nell’appalto dei dazi comunali e nella macel-
lazione e, dagli anni Settanta alla morte nel 1708, nell’allevamento
del bestiame su numerosi terreni in affitto (gabella) che gli consentì
di realizzare un patrimonio ragguardevole e la possibilità di acquisire
all’inizio del Settecento i titoli di barone per i due figli: Giuseppe ba-
rone di San Giovanni, per acquisto dalla Regia Corte per onze 800;
Pietro barone di San Pietro, per donazione da parte di tale Piretta
Plazzi. Forse Francesco non fu mai insignito ufficialmente del titolo
di barone, ma tale negli ultimi anni della sua vita era considerato a
Castelbuono anche dai notai.
Enzo discendeva da Giuseppe, barone di San Giovanni, che nel
1700 aveva sposato Dorotea Invidiato (figlia del governatore del
marchesato di Geraci, barone di Guglielmotta), da cui il barone An-
drea Collotti Invidiato, che nel 1725 sposò Anna Piraino (figlia del
barone Francesco), da cui il barone Michelangelo Collotti Piraino,
laureato in legge, che nel 1751 sposò Concetta Vitale di Geraci, da
cui il barone Andrea Collotti Vitale (residente a Palermo nel 1820),
che nel 1777 sposò Giuseppa Martino di Cefalù (figlia del barone
Tommaso), da cui il barone Vincenzo Collotti Martino (n. *1786),
console nel 1805 a Cefalù della Repubblica della Sette Isole Ioniche,
il quale nel 1816 sposò a Castelbuono Antonia Galbo (figlia del ba-
rone Nicolò, con la quale attorno al 1835 si trasferì a Palermo), da
cui il barone Michelangelo Collotti Galbo (1817-1883), laureato in
legge, funzionario dell’amministrazione finanziaria a Catania,
Mediterranea - ricerche storiche - Anno XXI - Aprile 2024
ISSN 1824-3010 (stampa) ISSN 1828-230X (online)