Page 105 - Mediterranea-ricerche storiche, n. 47, dicembre 2019
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Stranieri eretici, propaganda e convivenza nell’Italia della guerra dei Trent’anni 529
anzitutto agli italiani in Ginevra, anche per il suo formato più grande.
Tuttavia, sorprendentemente, a Roma si temeva essa potesse circo-
lare anche in Italia:
Stanno continuamente meditando i ministri predicanti della Città di Gine-
vra di spargere in Italia scritture piene di veleno delle loro perfide heresie e
cercano insidiosamente di fraporle tra le versioni della Scrittura sacra, allet-
tando con la politezza dello stile e la facilità della versione i semplici, e forsi
anco gli intendenti. A gli anni passati si vidde una versione in italiano della
Scrittura sacra composta dal Diodati, principale ministro in Ginevra, con
alcune postille piene di false et heretiche opinioni e ben tosto si diedero gli
ordini necessarii per farla raccorre come prohibita per le regole dell’Indice. E
perché si intende che della medesima versione ne sia stata rinovata la stampa
e che migliaia di esemplari si mandino in Italia per la via della città di Lucca,
e di Venetia, e d’altri passi, ha la Santità di Nostro Signore commandato che si
dia di ciò avviso a gli ordinarii et inquisitori d’Italia perché stiano avvertiti che
nelle loro diocesi e distretti non s’introduca quest’opera, che si dice stampata
Coloniae Allobrogum, e ritrovandose in balle de’ libri, o d’altra mercantia, si
trattenga come prohibita e se ne dia ragguaglio a questa sacra Congregazione.
Io dunque mentre con questa obbedisco al comandamento di Nostro Signore
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ne incarico a Vostra Reverentia l’essecutione .
Non possediamo molte altre informazioni che confermino il rischio
della circolazione di questa versione. Nella provincia di Napoli, per
esempio, i gesuiti andavano ancora a caccia di libri riformati, tra cui le
opere di Agostino Mainardo, il lessico di Jean Crespin, il Salterio, la
Bibbia in italiano, il Nuovo Testamento, le ultime due nella versione
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del Diodati . Probabilmente, si trattava ancora una volta di una ini-
ziativa personale del teologo di Ginevra, per qualche verso ora ai mar-
gini pure della Compagnia dei Pastori, accusata di essere troppo
timorosa nella sua politica religiosa.
Il 1644 fu per Diodati l’anno di una sfortunata traduzione francese
della Bibbia, che mai sarebbe stata impiegata a Ginevra. In quei mesi
si stava concludendo pure la parabola del sistema di potere barberi-
2007. Per una introduzione alla propaganda protestante in Italia a fine Cinquecento mi
permetto di rimandare a S. Maghenzani, The Protestant Reformation in Counter-Refor-
mation Italy: An Overview of New Evidence, «Church History: Studies in Christianity and
Culture», 3, LXXXIII (2014), pp. 571-589.
50 Acaf, Tin-8.11, Barberini Francesco, seniore, cardinale (1644), 4. Ne sono conser-
vate due copie, di cui una parziale. In parte trascritta in G. Fragnito, La Bibbia al rogo.
La censura ecclesiastica e i volgarizzamenti della Scrittura (1471-1605), Il Mulino, Bolo-
gna, 1997, p. 324, secondo la precedente collocazione Acaf, Misc. Sant’Uffizio, filza 6, f.
47r e copia Misc. Sant’Uffizio, filza 7, f. 212r-v.
51 Acdf, Sant’Offizio, St. St. LL 4 h ff. 144-146r-v: Lista de’ libri proibiti per la Provincia
di Napoli dalla Congregatione di Giesù. 16 luglio 1644.
n. 47 Mediterranea - ricerche storiche - Anno XVI - Dicembre 2019
ISSN 1824-3010 (stampa) ISSN 1828-230X (online)