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                   Il costoso miraggio della demanialità. Ceti emergenti e attività creditizie...  539


                   Lorenzo Ruggiano e Giuseppe Galluccio che, nel 1691, assegnarono
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                   ai quattro casali il valore complessivo di 100.270 ducati .  Un primo
                   e possibile acquirente fu individuato nella persona del maresciallo
                   Antonio Carafa, ma la trattativa si risolse in un nulla di fatto. Per
                   altro la sorellastra del principe, Maria Anna Sinforosa, pur senza rice-
                   vere alcuna titolarità sul feudo, inviò a Torre del Greco l’agente Gio-
                   vanni Della Mora, la cui presenza in loco causò un certo malcontento
                   tra la popolazione che temeva di perdere il controllo delle cariche
                   municipali. Nel marzo 1698, si raggiunse a Napoli un primo accordo
                   tra la sorellastra e la vedova di Nicola Maria de Guzmán, in base al
                   quale i quattro casali furono assegnati alla principessa di Stigliano,
                   Maria de Toledo y Velasco. Quest’ultima, però, rimise molto presto i
                   beni alla regia corte.
                      Intanto, nel 1696, la contessa di Berlips Maria Geltrude Wolf de
                   Gutenberg si era vista assegnare una merced di 10.800 ducati, per il
                   servizio di dama d’onore prestato alla regina Maria Anna, emolumento
                   che le fu conferito due anni dopo come valore di rendita del feudo di
                   Torre del Greco, di cui divenne titolare nell’aprile 1698. Poco dopo da
                   Madrid essa iniziò, però, le trattative per la vendita del feudo a Mario
                   Loffredo, marchese di Monteforte, per il tramite del suo intermediario
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                   Domenico Capecelatro Caracciolo . Le trattative andarono per le lun-
                   ghe e si pattuì la vendita per 106.000 ducati, con il deposito nel novem-
                   bre 1698 di 6.000 ducati da parte del Loffredo in favore della contessa.
                   Ma la vendita non andò a buon fine. Contestualmente, infatti, sin dal
                   6 luglio 1698 a Napoli si era avviata la procedura per la richiesta di
                   riscatto in demanio da parte dei cittadini di Torre del Greco riuniti
                   attorno all’avvocato Giuseppe Valle e ai procuratori, scelti tra gli espo-
                   nenti dei poteri municipali, Alessandro de Curtis, Nicola Cepollaro,
                   Nicola Brancaccio, Sebastiano Montella e Nicola Scognamiglio. La ven-
                   dita avvenne il 25 febbraio 1699 con la consegna a Napoli, al procura-
                   tore della contessa di Berlips, Giovanni Antonio Carpani, di 106.000
                   ducati con diverse polizze derivanti da prestiti, ottenuti da privati cit-
                   tadini e da istituzioni ecclesiastiche napoletane e dei casali, e accesi
                   presso i banchi pubblici di Napoli a un interesse del 4% annuo [Tab.
                   I]. La somma era così ripartita: 55.667 ducati pari al valore di Torre
                   del Greco, 35.333 ducati pari al valore del casale di Resina e 15.000
                   ducati per i casali di Portici e Cremano.




                      30  I. Ascione, La storia del riscatto nei documenti originali, in Ead., G.C. Ascione (a
                   cura di), Torre del Greco 1699. L’anno del riscatto. Guida alla mostra documentaria,
                   Electa, Napoli, 1999, pp. 11-45.
                      31  R. Quirós Rosado, De mercedes y beneficios cit., pp. 227-228.


                   n. 47                        Mediterranea - ricerche storiche - Anno XVI - Dicembre 2019
                                                           ISSN 1824-3010 (stampa)  ISSN 1828-230X (online)
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