Page 12 - Mediterranea-ricerche storiche, n. 47, dicembre 2019
P. 12
Volpini1 (saggi).qxp_1 22/12/19 17:16 Pagina 436
436 Paola Volpini
con gradi diversi e ognuna rispondente a un sovrano differente. I
grandi ambasciatori si trovavano al centro delle reti di relazione con
gli altri diplomatici. Anche dal punto di vista del cerimoniale le diffe-
renze erano importanti. Molto vicini al sovrano, gli ambasciatori di
teste coronate, naturalmente, non avevano difficoltà a individuare
occasioni cerimoniali. Gli ambasciatori di stati minori invece spesso
non erano ammessi. In questo quadro sono da analizzare le modalità
e le occasioni in cui i diversi rappresentanti diplomatici allacciarono
rapporti, per comprendere in che modo le pratiche dello svago e del-
l’incontro riuscirono ad attraversare le tensioni e i freni a una conces-
sione piena della fiducia fra ambasciatori e a superarle giungendo a
creare occasioni di contatto e di comunicazione ed eventualmente alla
nascita di amicizie.
Questa sociabilità non poteva d’altra parte sempre estrinsercarsi
nello spazio chiuso della corte. La lettura di Agulhon per la tarda età
6
moderna considerava i luoghi della sociabilità borghese , certamente
diversi da quelli chiusi della corte. Essa permette perciò di indagare le
7
pratiche di incontri anche negli spazi al di fuori della corte . In questo
senso è utile incrociare i due approcci perché gli ambasciatori erano
attivi in entrambi. Diverse ricerche relative al secolo XVIII hanno dedi-
cato una certa attenzione alla sociabilità diplomatica. A proposito dei
diplomatici impegnati a inizio Settecento nei negoziati per la pace di
Utrecht Lucien Bély si è domandato quali ricadute abbia avuto questa
sociabilità sull’area politica. Ha ricordato che, secondo l’innovativo trat-
tato di François de Calliéres su De la maniere de negocier avec les sou-
verains (1716), qualora diplomatici nemici si fossero incontrati in paesi
terzi e neutrali avrebbero dovuto usare modi onesti, generosi e civili
8
nonostante lo stato dei rapporti dei rispettivi sovrani . Anche i carteggi
fra ministri, diplomatici e alti funzionari sono stati considerati per ana-
lizzare «la compenetrazione fra dimensione pubblica e privata, ossia
l’interdipendenza tra le esigenze dell’etica di servizio al principe e gli
6 M. Agulhon, Pénitents et Francs-Maçons de l’ancienne Provence : essai sur la socia-
bilité méridionale, Fayard, Paris, 1968; M. Vovelle, Les sociétés populaires en l’an II dans
le Sud-Est, in E. Baratier, G. Duby, E. Hildesheimer, Provence, Comtat Venaissin, princi-
pauté d’Orange, comté de Nice, principauté de Monaco, Librairie Armand Colin, Paris,
1969, carte 186 (Atlas historique de France).
7 Diverse ricerche hanno indagato per l’ultimo periodo dell’età moderna le sedi, le
modalità di affiliazione, le diverse forme di sociabilità liminari fra pubblico e privato. Per
una rassegna degli studi si rimanda a E. Brambilla, Sociabilità e relazioni femminili nel-
l’Europa moderna. Temi e saggi, FrancoAngeli, Milano, 2013, pp. 16-79 e a J.-P. Barrière,
Bibliographie raisonnée, in H. Leuwers, J.-P. Barrière, B. Lefebvre (eds.), Élites et socia-
bilité au XIXe siècle. Héritages, identités, Publications de l’Institut de recherches his-
toriques du Septentrion, Villeneuve d’Ascq, 2001.
8 L. Bély, Espions et ambassadeurs au temps de Louis XIV, Fayard, Paris, 1990, pp.
373-410.
n. 47
Mediterranea - ricerche storiche - Anno XVI - Dicembre 2019
ISSN 1824-3010 (stampa) ISSN 1828-230X (online)