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che provenivano dalle distinte componenti dell’impero. Il cerimoniale
borgognone fu introdotto in modo formale solo nel 1548, con particolare
riguardo al momento del pasto del sovrano (rituale del pranzo alla «bor-
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goñona») . Filippo II decise di creare una corte stabile e ne fissò la sede
a Madrid, corredata da una serie di residenze reali situate fuori dalla
capitale in un raggio non troppo esteso, dedicate a funzioni specifiche:
alla caccia (El Pardo), al soggiorno in campagna (Aranjuez), alle pratiche
religiose e al ritiro individuale (El Escorial). Durante il suo regno l’eti-
chetta fu caratterizzata da una precisa definizione dei ranghi della corte,
degli spazi da occupare e delle possibilità di avvicinarsi alla persona del
re, una figura sempre più distante ed austera. Erano frequenti le cele-
brazioni religiose e i riti funebri dinastici, provocati da numerose perdite
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durante il suo regno . I passatempi a corte erano anch’essi segnati dalla
sobrietà: la lettura, il gioco e la musica sostituivano le feste mondane
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che non erano ammesse . Con il sistema di potere avviato da Filippo II
la corte divenne il centro del sistema di patronage e il cerimoniale con-
tribuiva alla definizione delle opportunità di accedervi ponendo in con-
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tinua competizione i diversi aspiranti .
Durante il regno di Filippo III, allo stile austero del padre fu preferita
una vivace vita di corte (trasferita a Valladolid fra il 1601 e il 1606), orga-
nizzata dal valido duca di Lerma che controllava altresì l’accesso alla
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persona del re . Questo mutamento nella vita di corte non riguardò gli
eventi a carattere religioso che continuarono a essere sempre molto pre-
21 J. Martínez Millán, La Corte de la Monarquía hispana, in M. Fantoni, A. Quondam
(a cura di), Le parole che noi usiamo. Categorie storiografiche e interpretative dell’Europa
moderna cit., 143-185: pp. 164-171; P. Merlin, Nelle stanze del re. Vita e politica nelle
corti europee tra XV e XVIII secolo, Salerno ed., Roma, 2010, pp. 7-15; pp. 27-41. K. De
Jonge (ed.), El legado de Borgoña, Fiesta y ceremonia cortesana en la Europa de los
Austrias (1454-1648), Fundación Carlos de Amberes, Madrid, 2010.
22 P. Burke, La fabbrica del re Sole, il Saggiatore, Milano, 1993, pp. 246-250; J.H.
Elliott, La Spagna e il suo mondo, Einaudi, Torino, 1996, p. 220; M.A. Visceglia, Riti di
Corte e simboli della regalità, Salerno ed., Roma, 2009, pp. 125-129; M.J. del Río Bar-
redo, Madrid Urbs Regia. La capital ceremonial de la Monarquía Católica, Marcial Pons,
Madrid, 2000, p. 45.
23 Sulle feste nell’impero degli Asburgo di Spagna I. Rodríguez Moya, V. Mínguez
(eds.), Visiones de un Imperio en Fiesta, Fundación Carlos de Amberes, Madrid, 2016.
24 M. Rivero Rodríguez, Poder y clientelas en la fundación del Consejo de Italia (1556-
1560), «Cheiron», 17-18 (1992), L’Italia degli Austrias. Monarchia cattolica e domini ita-
liani nei secoli XVI e XVII, num. monografico a cura di G. Signorotto. p. 44; D. Frigo, Il
ducato di Mantova e la corte spagnola nell’età di Filippo II, in Congreso Internacional
Felipe II (1598-1998), Europa dividida, la monarquía católica de Felipe II (Universidad
Autónoma de Madrid, 20-23 abril 1998), Parteluz, Madrid, 1998, tomo 1, pp. 283-305:
pp. 297-300.
25 A. Feros, Kingship and Favoritism in the Spain of Philip III, Cambridge University
Press, Cambridge, 2000; P. Williams, The great favourite. The duke of Lerma and the court
and government of Philip III of Spain, 1598-1621, Manchester University Press, Manches-
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Mediterranea - ricerche storiche - Anno XVI - Dicembre 2019
ISSN 1824-3010 (stampa) ISSN 1828-230X (online)