Page 13 - Mediterranea-ricerche storiche, n. 47, dicembre 2019
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                   Diplomazia, occasioni pubbliche e solidarietà degli ambasciatori nella prima età moderna 437


                   interessi individuali e familiari […] nel quadro di uno scambio di sug-
                   gestioni intellettuali fondato sulla condivisione dei valori e dei codici
                                   9
                   della sociabilité» . Renzo Sabbatini ha preso in considerazione l’espe-
                   rienza di Carlo Mansi, inviato straordinario di Lucca a Vienna dal 1736
                   al ’48 e autore di un diario, dal quale emerge la consapevolezza che
                   «andare a cena, privatamente, con il vice cancelliere dell’impero, fare il
                   galante con la moglie di un maresciallo o giocare a carte con il mag-
                   giordomo di corte sono incombenze almeno altrettanto importanti della
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                   presenza alle cerimonie ufficiali» . Recentemente Davide Do Paço, a
                   proposito della ambasciata turca a Vienna, ha tracciato una geografia
                   della sociabilità diplomatica nel secolo XVIII individuandone i luoghi
                   principali nella corte, la città, il quartiere ottomano e ha messo in evi-
                   denza la presenza di pratiche di sociabilità molto diffuse e di un senti-
                   mento di profonda integrazione fra gli ambasciatori che ha definito di
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                   familiarità .
                      A livello metodologico una domanda generale è come studiare nei
                   primi secoli dell’età moderna la sociabilità degli ambasciatori nello
                   spazio della corte. È necessario inoltre comprendere se le pratiche
                   di svago degli ambasciatori si esaurissero nelle occasioni cortigiane
                   o se ci fossero anche momenti di incontro al di fuori della corte, sia
                   negli spazi urbani sia in quelli rurali. Sono molte le differenze
                   rispetto alle occasioni e alle modalità di aggregazione coltivate dai
                   rappresentanti degli stati dei secoli XVIII e XIX: nel quadro di strut-
                   ture diplomatiche in via di consolidamento le forme dell’incontro e
                   del pubblico svago all’inizio dell’età moderna concernono un universo
                   di diplomatici assai eterogeneo. Anche la cultura aristocratica rap-
                   presentava solo a intermittenza un valore comune fra i rappresen-
                   tanti diplomatici. Nel Cinquecento gli ambasciatori non sempre
                   disponevano di un ventaglio di valori nobiliari universalmente con-
                   divisi: molti di essi, soprattutto per alcuni stati con origini cittadine,
                   non provenivano dal ceto nobiliare e dovevano adottare percorsi
                   identitari appositi per essere ‘riconosciuti’ dagli altri quali figure emi-
                   nenti. Per gli stati italiani a matrice cittadina, come quello di Firenze,
                   infatti, il percorso verso unificanti valori nobiliari prese avvio alla


                      9  A. Cont, Diplomazia, riflessioni politiche e sociabilità: l’Europa di Antonio Micheroux
                   tra conservazione e rivoluzione, «Atti dell’Accademia Rovetana degli Agiati», 265, IX, V, A
                   (2015), pp. 57- 77: pp. 57-58.
                      10  R. Sabbatini, L’occhio dell’ambasciatore. L’Europa delle guerre di successione nel-
                   l’autobiografia dell’inviato lucchese a Vienna, FrancoAngeli, Milano, 2006, p. 87.
                      11  D. Do Paço, L’orient à Vienne au dix-huitième siècle, Voltaire foundation, Oxford,
                   2015, pp. 187-223; Idem, Trans-imperial familiarity. Ottoman ambassadors in eighteenth-
                   century Vienna, in Z. Biedermann, Anne Gerritsen, G. Riello (eds.), Global Gifts. The mate-
                   rial Culture of Diplomacy in Early Modern Eurasia, Cambridge University Press,
                   Cambridge, 2018, pp 167-184.


                   n. 47                        Mediterranea - ricerche storiche - Anno XVI - Dicembre 2019
                                                           ISSN 1824-3010 (stampa)  ISSN 1828-230X (online)
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