Page 128 - Mediterranea-ricerche storiche, n. 47, dicembre 2019
P. 128

Cocozza1 (saggi).qxp_4  22/12/19  17:34  Pagina 552






                 552                                                     Valeria Cocozza


                 sempre maggiori profitti, sommando alla pesca del corallo grezzo anche
                 la sua lavorazione per la commercializzazione di oggetti preziosi nei cir-
                                               71
                 cuiti del collezionismo europeo .
                    Infine, a Campobasso, gli anni Trenta e Quaranta del Settecento,
                 furono contraddistinti da una marcata tensione sociale tra due distinti
                 schieramenti, quello del ceto baronale e quello dei demanisti. Questi
                 ultimi, seppur numericamente in minoranza, dimostrarono di essere
                 una compatta forza socio-politica di matrice mercantile, in grado di
                 avere la meglio e conseguire la demanializzazione della città. Si trattò
                 in questo caso dell’effettiva ascesa di una forza sociale, nuova nella
                 compagine cittadina, di «benestanti, proprietari, nobili viventi che
                 erano gli antenati dei ben noti ‘galantuomini meridionali’»  – come
                 descritto da Pasquale Villani per altre realtà regnicole – e che divenne
                                                                                 72
                 parte attiva nello sviluppo socio-economico dei decenni successivi .
                    Le storie di reintegra in demanio, però, non possono esaurirsi di
                 certo nelle vicende qui ricostruite. E se esse, come pare, costituiscono
                 un aspetto di non poco conto del più ampio quadro giurisdizionale per
                 il governo del territorio del Regno di Napoli nei secoli dell’età moderna,
                 varrà probabilmente la pena, a partire magari da queste note, tornare
                 di nuovo a discuterne. L’analisi della rimessa del debito, ad esempio,
                 è solo una delle questioni da prendere ancora in esame in una rico-
                 struzione di lungo periodo, per i momenti di tensione che pure ne con-
                 seguirono date le difficoltà a sanare i debiti contratti e la continua
                 ridefinizione degli equilibri politici locali da parte dei nuovi attori sociali
                 che intorno a esse si vennero configurando. Certamente i casi qui pro-
                 posti concorrono per loro verso a tratteggiare un Mezzogiorno e un feu-
                 dalesimo multiformi e tutt’altro che immobili. I processi di riscatto in
                 demanio delineano certamente la densa trama della vita politica a
                 livello locale e il dinamismo cetuale di quelle comunità che, pure a costo
                 di ingenti aggravi economici, si fecero promotrici di una via alternativa
                 alla eversione della feudalità.













                    71  Cfr. V. Ferrandino, Il Monte Pio dei marinai di Torre del Greco cit.
                    72  Il corsivo è mio. La citazione è tratta da P. Villani, Feudalità, riforme, capitalismo
                 agrario. Panorama di storia sociale italiana tra Sette e Ottocento, Laterza, Bari, 1968,
                 p. 60; dello stesso autore si veda anche Mezzogiorno tra riforme e rivoluzione, Laterza,
                 Bari, 1962.


                                                                                n. 47
                 Mediterranea - ricerche storiche - Anno XVI - Dicembre 2019
                 ISSN 1824-3010 (stampa)  ISSN 1828-230X (online)
   123   124   125   126   127   128   129   130   131   132   133