Page 184 - Mediterranea-ricerche storiche, n. 47, dicembre 2019
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608 Laura Sciascia
Dalla Spagna all’Europa, per sognare il Medioevo: Cazotte, Scribe,
Halevy, Grillparzer, Feuchtwanger
La commedia di Lope de Vega ha generato una sequela di testi, in
gran parte teatrali, nella letteratura spagnola, dal XVI al XIX secolo.
Ma il genio di Lope de Vega «no educa: da alas», e sulle sue ali la
vicenda ha trovato spazio anche in Francia: così Jacques Cazotte, scrit-
tore francese “illuminato”, ghigliottinato durante il Terrore, autore di
racconti fantastici tra cui il celebre Diable amoureux, in Rachel ou la
belle juive fa dell’amante ebrea del re un’ulteriore incarnazione del dia-
volo innamorato, guidata dal rabbino e mago Reuben mediante uno
specchio magico, che si fa uccidere per mano del suo demoniaco com-
plice seduta sul trono per macchiarlo col suo sangue, estremo affronto
ai nobili che la minacciavano. Più tardi Eugene Scribe se ne ispirerà
per La juive, fiammegiante grand opera di Jacques Halevy, autore
anche di fondamentali interventi sul libretto, andata in scena nel 1835,
e ambientata nel 1414 durante il concilio di Costanza. Scribe riprende
il tema del contrasto tra l’amante ebrea del principe e la fidanzata,
principessa Eudossia, tra l’amore proibito e il dovere dinastico, e quello
della tragica fine di Rachel: ma contrariamente al suo modello spagnolo
la Rachel di Halevy rifiuterà di salvarsi abiurando, e morirà da ebrea,
sul rogo. E forse anche la Esther van Gobseck di Balzac, prostituta
ebrea detta La Torpille dominata dal diabolico Vautrin, che si sacrifica
per amore del misero principe Lucien de Rubempré, potrebbe avere
una lontana parentela con l’ebrea di Toledo.
Nel 1851 Franz Grillparzer, scrittore e drammaturgo austriaco,
noto per aver scritto il discorso funebre per Beethoven, gran conosci-
tore dell’opera di Lope de Vega, ha scritto un dramma, Die jüdin von
Toledo, in cui, come ha detto Claudio Magris, mette in scena il «conflitto
insanabile e tragico» tra «l’etica della convinzione e quella della respon-
sabilità»: i nobili che uccidono Rahel hanno perseguito il bene dello
stato, ma non la giustizia, e «si riconoscono colpevoli e assassini». Una
nuova versione della storia, che mette al centro la ragion di stato. In
quanto a Rahel, anche per Grillparzer è una creatura bella e affasci-
nante, ma quasi demoniaca: è probabile che lo abbia ispirato in questo
senso un’altra Rahel, la scrittrice Rahel Levin Varnhagen, che incontrò
a Berlino e descrisse come una specie di fata e o forse di strega che lo
aveva incantato e stordito parlandogli fino a tarda notte: un’ebrea che
tentò per tutta la vita di mascherare le sue origini ebraiche.
Con Grillparzer la storia dell’ebrea di Toledo entra nell’area cultu-
rale tedesca. Un secolo dopo Grillparzer, e dopo l’Olocausto, a cui era
sfuggito rifugiandosi prima in Francia e poi, grazie anche all’interes-
samento di Eleonor Roosevelt, negli Stati Uniti, Lion Feuchtwanger,
ebreo nato a Monaco di Baviera nel 1884, scrive il suo Ballata spa-
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Mediterranea - ricerche storiche - Anno XVI - Dicembre 2019
ISSN 1824-3010 (stampa) ISSN 1828-230X (online)