Page 186 - Mediterranea-ricerche storiche, n. 47, dicembre 2019
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610 Laura Sciascia
La fabbrica della tradizione: la storia della storia
Se la letteratura si è impadronita della storia dell’ebrea di Toledo,
trasormata in un racconto eterno, in un mito, gli storici l’hanno sem-
pre rifiutata, o comunque ignorata: ben pochi sono quelli che ne fanno
cenno, e se lo fanno si affrettano a bollarla come «priva di fondamento
storico», relegandola tra le leggende. Alla radice di questo rifiuto sta
innanzi tutto il fatto che nessuna delle fonti contemporanee ne parla:
per esempio non ne fa cenno Rodrigo Jimenez de Rada. Ma ben più
forte è il rifiuto di macchiare con la storia di un amore proibito l’au-
reola del re del vincitore di Las Navas de Tolosa, del re nobile per eccel-
lenza, rifiuto portato estreme conseguenze da una storiografia
ottocentesca ultraconservatrice, composta in gran parte da ecclesia-
stici. Ma Marcelino Menendez Pelayo riteneva l’episodio non inverosi-
mile: «lo que hay de mas inverosimil y de mas afrentoso en el cuento,
no es que el Rey se prendase de una judia muy hermosa, sino que los
ricos hombres de Castilla se conjurasen para asesinar a una infeliz
mujer»; e in effetti che un ragazzo tra i sedici e i vent’anni, sposato a
una bambina ancora alle soglie della pubertà, in attesa che la sposa
raggiunga la piena maturità sessuale si innamori di un’altra non ha
niente di inverosimile, e che questo primo amore sia appassionato e
violento al punto di fargli dimenticare i suoi doveri familiari e politici,
tanto più se si tratta di un amore proibito, è più che verosimile; può
destare qualche dubbio, se mai, la durata di sette anni, da attribuire
al fascino notorio del numero sette.
Un episodio, dunque, perfettamente credibile, che come tale viene
citato nei Castigos: il re ha peccato gravemente, ed è stato punito. Il
passo successivo è quello che, con l’apparizione dell’angelo, lega gli
amori proibiti del giovane re alla fondazione del monastero di Las Huel-
gas e alla morte dei figli maschi, e la falsa attribuzione della storia a
Rodrigo Jimenez de Rada. Infine, con l’aggiunta dell’assassinio della
bella ebrea per mano dei nobili, si salda definitivamente l’azione dei
nobili al salvataggio della monarchia, assolvendo i de Haro dal sospetto
di tradimento ad Alarcos. «La judia de Toledo murio, probablemente a
principios del siglo XIV, en una hoja de pergamino de la Cronica de
Castilla, sacrificada en aras de la reputacion de la casa de Haro», con-
clude il suo studio sulle radici storiche della storia dell’ebrea di Toledo
l’ispanista svizzero Gerold Hilty. Una morte che ha fatto nascere un
personaggio di straordinaria vitalità.
n. 47
Mediterranea - ricerche storiche - Anno XVI - Dicembre 2019
ISSN 1824-3010 (stampa) ISSN 1828-230X (online)