Page 200 - Mediterranea-ricerche storiche, n. 47, dicembre 2019
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                 Accadimenti ed eventi

                    A Stefan Hanns è parso più interessante, ed è certamente anche più
                 utile e del tutto nuovo nelle dimensioni e nel rigore del suo impegno,
                 indagare non il corso, i precedenti o le conseguenze della celeberrima
                 battaglia navale – anche a ciò ovviamente egli fa riferimento – ma il
                 costruirsi dell’‘evento’, del ‘fatto storico’, della generale convinzione  che
                 il 7 ottobre 1571 nelle acque di Lepanto si sia toccato uno dei momenti
                 decisivi dell’intera storia del Mediterraneo – forse dalla battaglia di Azio
                 (31 a.C.), peraltro nelle stesse acque di Lepanto, sino ai nostri giorni –
                 dove sembra a molti che un simile identico  Türkengefahr (pericolo
                 turco) e Türkenfurcht (terrore del turco) abbia oggi per protagonista
                 l’Islàm, inteso come fede religiosa e come insieme geo-politico di stati
                 e di governi; ai tempi di Lepanto, in effetti, ‘turco’ significava comune-
                 mente ‘musulmano’.
                    Alla radice dell’indagine su Lepanto come evento, vi è nel nostro
                 autore la chiara convinzione – ampiamente condivisibile, pur se varia-
                 mente formulata – che gli eventi non esistano di per sé, non siano essi
                 ‘la storia’, per così dire; gli eventi sono storicamente prodotti ed è que-
                 sta creazione dell’evento Lepanto che viene analizzata e ricostruita in
                 questa poderosa opera, un caso ovviamente di primissima grandezza,
                 di creazione di un evento. Questo processo di produzione è stato com-
                 plesso, graduale, non sempre di per sé evidente; non vi sono dunque
                 fonti specifiche, che lo attestino, di per sé evidenti e sufficienti. E’
                 necessario trovarne gli elementi – gli indizi e le prove, potremmo dire –
                 nascosti in molte fonti diverse, fra loro eterogenee, mediante una
                 ricerca molto ampia, senza precisi confini, mediante un paziente e
                 lungo itinerario, di cui non è facile riassumere il percorso. Le dimen-
                 sioni stesse dell’opera – due volumi, che raggiungono le mille dense
                 pagine, oltre ottocento di testo – lo fanno subito pensare.
                    Le basi teoriche dell’analisi svolta sono enunciate sin dall’inizio –
                 come è logico – e l’indice descrive piuttosto dettagliatamente tutto il
                 percorso, a partire da I. Die Präsenz der Vergangenheit; Materialität und
                 die Geschichte Lepantos als historisches Ereignis (pp. 17-65) e poi nella
                 seconda e centrale parte del volume, di gran lunga la più estesa: II. Die
                 Produktion, Distribution und Perpetuierung eines Ereignisses: Materia-
                 lität und Medialität des Lepanto-Sieges (pp. 67-801), a sua volta molto
                 articolata, come appare dalle tre pagine di indice; dell’articolazione
                 delle tre parti in sezioni e paragrafi menzioneremo alcuni titoli strada
                 facendo. Il percorso non offre una agevole linearità; raccoglie man
                 mano indizi, elementi, punti di riferimento, risultati su singoli punti e


                                                                                n. 47
                 Mediterranea - ricerche storiche - Anno XVI - Dicembre 2019
                 ISSN 1824-3010 (stampa)  ISSN 1828-230X (online)
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