Page 203 - Mediterranea-ricerche storiche, n. 47, dicembre 2019
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                   Lepanto come ‘evento’ nell’opera di Stefan Hanns                627


                   suo carattere straordinario, eccezionale, letteralmente miracoloso. Da
                   McLuhan a Elizabeth L. Eisenstein sono stati mostrati il ruolo e il
                   potere della stampa nella creazione stessa di ciò che intendiamo come
                   Europa moderna; la vittoria venne infatti dialetticamente presentata
                   ora come propria dell’Europa cristiana, ora in una abile concorrenza
                   per farne percepire l’appartenenza in primo luogo ad uno stato o all’al-
                   tro, a Venezia, alla Spagna, a Roma. Il lavoro di cui discutiamo con-
                   ferma l’influenza essenziale della stampa, già nel secolo precedente
                   efficace nel denunciare con allarme il ‘pericolo turco’, come attesta
                   l’enorme massa di pubblicazioni classificate appunto come Turcica.
                   Intrecciate alle edizioni a stampa, sono le numerose relazioni e altre
                   fonti manoscritte, molte rimaste celate sino ai nostri giorni, persino
                   alle ricerche di attenti storici, numerose ora segnalate e utilizzate da
                   Hanns, (Lepanto als Druckereignis, pp. 149-240).
                      Dibattito e commenti intorno all’esito della battaglia navale fanno
                   parte anche essi del processo di creazione e definizione dell’evento. Il
                   più immediato discorso fu quello intorno agli sviluppi possibili aperti
                   dalla vittoria: da una parte prontamente si espressero coloro che vole-
                   vano una immediata prosecuzione del confronto per «del tutto rovinar»
                   il comune nemico; in questa direzione si espresse la Signoria vene-
                   ziana. Ben presto però, talvolta quasi con un deciso voltafaccia, mentre
                   da parte veneziana si auspicava la prosecuzione delle operazioni, da
                   altri governi si mostravano ponderazione e prudenza; si ragionava
                   sull’entità dei rifornimenti, alimentari ed altri, necessari se le flotte
                   dovevano restare nelle acque del Mediterraneo centrale, ma di fatto
                   esse si erano già separate e in qualche caso erano tornate in patria; i
                   veneziani si resero presto conto che i tempi favorevoli erano già tra-
                   scorsi. Nel dibattito del ‘dopo Lepanto’ si distinguono diverse posizioni,
                   ciascuna con suoi fondamenti e argomentazioni che individuano un
                   ‘discorso’ accanto ad altri, dei quali Hanns evidenzia regole e metodo,
                   sulla scorta di un notevole numero di casi, un ricco settore dell’enorme
                   massa di fonti raccolte e utilizzate (Lepanto als Ereignis und Mögli-
                   chkeit, pp. 240-285).


                   Bottino di uomini e di cose

                      Per oltre 500 delle mille pagine dei due tomi dell’opera si distende
                   una molto variegata analisi di testimonianze materiali e immateriali
                   riconducibili all’evento Lepanto. Il bottino, per cominciare, le cui ecce-
                   zionali dimensioni sembrarono per un po’ di tempo segno di un


                   n. 47                        Mediterranea - ricerche storiche - Anno XVI - Dicembre 2019
                                                           ISSN 1824-3010 (stampa)  ISSN 1828-230X (online)
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