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«Ottimi cristiani, buoni cittadini, bravi operai». L’«Asilo degli orfanelli e artigianelli…  245


                    sarti e tipografi etc»  . L’istituto continuava a configurarsi, secondo gli
                                        42
                    stessi dirigenti come «una piccola città nella città».
                       L’esperienza del fascismo portò a un forte contrasto fra la compo-
                    nente religiosa dell’Istituto e il ruolo e l’iniziativa dello Stato sul campo
                    della formazione, che progressivamente dopo la riforma Gentile tese
                    ad assorbire entro l’orbita statale il settore della formazione professio-
                    nale. Sul piano locale questa tendenza era accentuata dal fatto che il
                    fascismo  fiorentino,  particolarmente  attivo  nel  campo  della  promo-
                    zione delle attività artigiane a Firenze, con Pavolini stava promuovendo
                    con forza una identità artigiana e turistica di Firenze, e soprattutto era
                    molto interessato a valorizzare politicamente il carattere interclassista
                    dell’artigianato (così come nelle campagne, con Serpieri, quello della
                    mezzadria). Per questi motivi il fascismo si intromise pesantemente
                    nella conduzione di un istituto così importante per le attività artigiane;
                    questo costrinse nel 1934 i Padri Scolopi ad abbandonare il loro ruolo
                    di insegnamento nell’Istituto, e le attività di docenza furono affidate a
                    insegnanti laici.
                       Sarebbe molto interessante seguire tutta la storia dell’Istituto an-
                    che durante il fascismo e nel dopoguerra, ma non è qui possibile. Ho
                    preferito privilegiare – nelle varie fasi che sono state descritte – il pe-
                    riodo iniziale, perché mi è parso quello in cui si sviluppa in maniera
                    più interessante una esperienza che tocca una serie di punti sensibili
                    e significativi della storia della città, del rapporto fra cattolici e laici
                    sul terreno della formazione professionale e del governo della povertà
                    e del disagio sociale.


                    8. Conclusioni

                       All’interno del mondo dell’intervento cattolico in campo sociale e
                    assistenziale, gli Artigianelli rappresentano quindi un caso particolare
                    per diversi aspetti:

                    -  I rapporti fra i diversi attori della società civile cattolica. È rilevante
                       a questo proposito la nascita dell’Istituto per opera di un imprendi-
                       tore borghese di origini modeste, un «nuovo ricco» che si muove con
                       spregiudicatezza e tentando vie nuove; ma è da registrare subito
                       dopo il passaggio piuttosto rapido da tale dimensione a quella ben
                       più solida che vede l’intervento di alcuni esponenti dell’aristocrazia
                       e di alcuni istituti di credito cittadini, nonché un coinvolgimento
                       diretto di un ordine religioso come gli Scolopi. Su queste basi si


                       42  Ibidem.


                                                 Mediterranea - ricerche storiche - Anno XVII - Aprile 2020
                                                           ISSN 1824-3010 (stampa)  ISSN 1828-230X (online)
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