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                anni che voi ci aiutate a far defluire dall’Italia i profughi; se noi perderemo la
                guerra in Palestina ci sarà un riflusso di profughi; per ragioni geografiche la
                maggior parte arriverà in Italia: che interessi avete a riprenderveli?».
                   De Gasperi rimase un attimo silenzioso e poi disse «Allora cosa dobbiamo
                fare per voi?».
                   Pensai che sarebbe stato troppo lungo fare una nota dettagliata di quello
                che volevamo e risposi semplicemente: «Chiudete un occhio e possibilmente
                due, sulle nostre attività in Italia».
                   «Va bene» disse De Gasperi alzandosi.

                   Infine, le prime tre navi di immigrati non più clandestini giunsero
                in Palestina il giorno stesso della cessazione del mandato britannico,
                il 15 maggio 1948. Il settimanale «Israel», sotto un titolo lapidario (La
                battaglia per l’immigrazione è vittoriosamente finita), ne dava notizia in
                appena una dozzina di righe :
                                           54

                   Mentre l’incrociatore col quale è partito l’Alto Commissario lasciava la rada
                di Chaifa, un battello che imbarcava oltre cento ebrei, faceva il suo ingresso
                nel porto.
                   Altre due navi – una proveniente da porto italiano, la “Theti”, e l’altra da
                Marsiglia – recanti a bordo complessivamente 991 immigrati ebrei, hanno get-
                tato l’ancora a Tel Aviv, esattamente 12 ore dopo la cessazione del Mandato
                britannico. Gli immigrati sono stati accolti con grandi manifestazioni di gioia.

                   Poi le cose andarono, come andarono. Un commento successivo di
                Ada Sereni, sulla prova di forza imposta e perduta nel 1948 dagli arabi
                fu che essa ottenne soltanto «di portare dolore e sofferenza a noi e più
                ancora a se stessi». Si potrebbe aggiungere, oggi, che ciò valse anche
                per le successive guerre, vinte e perse, con dolore e sofferenza per en-
                trambe le parti.














                   54  «Israel», XXXIII, n. 37, Roma, 20 maggio 1948. Non si trova corrispondenza per
                queste navi nella lista dei viaggi di Aliya Bet su www.polyam.org.



                Mediterranea - ricerche storiche - Anno XVII - Aprile 2020
                ISSN 1824-3010 (stampa)  ISSN 1828-230X (online)
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