Page 78 - sfogliabile 49
P. 78
344 Domenico Ventura
di bronzo «per il perfezionamento introdotto nella manifattura dei co-
loranti e per la bontà dei tipi inglesi e tedeschi» .
53
Ed intanto le crescente domanda (interna ed estera) di cotonate per
il consumo ordinario lo convinsero, nonostante «sul ristretto mercato
isolano premesse la forte concorrenza dell’industria napoletana» ,
54
dell’opportunità di attivare anche il ramo della ritorcitura e, quindi,
della necessità di disporre delle macchine adatte, il che comportava
una disponibilità di capitali che eccedeva, e di molto, le possibilità fi-
nanziarie sue e della famiglia. Il ricorso al credito era perciò una im-
prorogabile necessità, ma la diffidenza nei suoi confronti – fino ad
55
allora un perfetto sconosciuto al di fuori del suo opificio – da parte
56
dei pur numerosi istituti bancari presenti in città , che certamente
57
aveva le sue motivazioni sia nelle sue umili origini sia nell’assenza di
un garante o anche di un referente politico, sembrava dovergli preclu-
dere ogni ipotesi di crescita e modernizzazione dello stabilimento.
Quand’ecco nel 1895 farsi avanti un finanziatore nella persona di Pie-
tro Aellig, uno stimato e noto imprenditore di origini svizzere contito-
lare della Rietmann & Aellig – società che, oltre a produrre, come detto,
cotoni cucirini nello stabilimento di via Vecchia Ognina 64-68, effet-
tuava operazioni bancarie e si occupava di import-export con la Sviz-
zera –, nonché amministratore e azionista di numerose società e isti-
tuti di credito, socio fondatore e poi presidente del “Deutsche-Schwei-
zer Klub” catanese e vicepresidente del “Circolo Scacchistico” citta-
dino , il quale, nella successiva veste di presidente del CdA e azionista
58
della Società Anonima “Cotonificio Feo”, non avrebbe mai fatto man-
care il suo illimitato appoggio finanziario ai Feo, anche dopo la scom-
parsa dello stesso fondatore del cotonificio .
59
53 R. Camera di Commercio e arti della Provincia di Catania, Relazione statistica sulle
industrie ed il commercio della Provincia di Catania nel 1891 cit., p. 34.
54 G. Barone, Capitale finanziario e bonifica cit., p. 533.
55 A un «capitale diffidente» non solo a Catania ma in tutta l’isola accennerà lo stesso
Vincenzo Feo in una lettera indirizzata a “Sua Eccellenza il Ministro d’Industria, Agri-
coltura e Commercio” del 23 maggio 1903 (Asct, Fondo Prefettura, s. I, Affari Generali,
b. 382).
56 Nessun cenno alla sua attività ritroviamo, per il momento, in pubblicazioni coeve
quali quelle di S. Salomone (Le provincie siciliane cit., vol. II) e di B. Gentile Cusa (Piano
regolatore cit.).
57 B. Gentile Cusa, Piano regolatore cit., pp. 133-141.
58 A.M. Iozzia, Imprenditori europei a Catania cit., pp. 111-112 e 132; F.P. Di Vita,
Gli imprenditori elvetici a Catania cit., p. 67; S. Spina, I giocatori siciliani: 1500-1975,
Federazione Scacchistica Italiana, Milano, 2011, pp. 12-14
59 Cotonificio “FEO”, Relazione e Bilancio dell’esercizio 1906, Galatola, Catania,
1906. Alla sua morte, avvenuta a Zurigo il 27 settembre 1911, lo stabilimento Feo non
mancherà di tributargli solenni onoranze (Giornale dell’Isola, 7 ottobre 1911).
Mediterranea - ricerche storiche - Anno XVII - Agosto 2020
ISSN 1824-3010 (stampa) ISSN 1828-230X (online)