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Vincenzo Feo e il suo cotonificio 345
Fu così che il nostro industriale, grazie alle L. 56.214,28 avute dalla
Rietmann & Aellig per l’acquisto di macchinari e dei relativi accessori
e alle sue L. 10.555 , poté dotare lo stabilimento di 1200 fusi di tor-
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citura, ingrandirlo con un nuovo fabbricato riservato alle macchine
«inglesi e svizzere mosse da un motore a gas speciale denominato Do-
wson […] fornito dalla ditta Langen e Wolf di Milano» , e dividere l’altro
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reparto, la tintoria, in due parti: «uno per i cotoni lucidi per cucire e
l’altro per i cotoni chinati per calze e qualsiasi altro lavoro», attivando
inoltre la stamperia, la impacchettatura e gli apparecchi dei cotoni lu-
cidi, il che comportò anche un aumento della potenza complessiva da
20 a 30 cavalli ottenuto con l’aggiunta di una seconda motrice. Ed
infine, a corollario di questo potenziamento dell’attività, nello stabili-
mento si elevò a 150 il numero degli operai (la maggior parte donne) ,
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che subito si provvide a munire di assicurazione , nonostante ancora
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non fosse operativa una legge sugli infortuni nel lavoro (lo sarà dal
1898) .
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Due anni dopo il Ministero di Agricoltura Industria e Commercio
conferiva a Feo la medaglia d’argento al merito industriale per «avere
impiantato e sviluppato l’industria della tintoria e ritorti da calza in
Sicilia, vincendo le grandi difficoltà inerenti alla creazione di un’indu-
stria nuova, in una plaga affatto digiuna di tradizioni industriali» .
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Nel 1898 arriverà la medaglia di bronzo all’Esposizione Nazionale di
Torino . Nel frattempo, dopo aver ricevuto un’ulteriore somma di L.
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5.644,75 per acquistare altro macchinario , il legame finanziario e
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industriale con la Rietmann & Aellig si faceva sempre più stretto. Nel
1897 il capitale investito ammontava a L. 72.514,03, delle quali ben
L. 61.859,03 provenivano dalla società svizzera che, a titolo di rim-
borso, ebbe diritto a un prelievo sugli utili del 10% annuo calcolato
sul valore delle macchine, mentre il resto degli utili veniva diviso in
parti uguali tra le due ditte, alle quali spettava infine un interesse del
6% sul capitale da ciascuna versato. E mentre il fabbricato rimaneva
di proprietà del Feo, il macchinario, il cui costo si prevedeva che la
60 Asct, Notaio Francesco Boscarini, Contratto di società e vendita del Cotonificio Feo,
1° agosto 1899, repertorio n. 14657.
61 Corriere di Catania, 12 gennaio 1896 e 21 marzo 1896.
62 G. Collotti, I Cavalieri del Lavoro cit., p. 361.
63 Vedi Regolamento interno del Cotonificio Catanese “Vincenzo Feo & C.”, Galatola,
Catania, 1902, art. 21, p. 8.
64 Legge 17.3.1898, n. 80.
65 Cfr. G. Collotti, I Cavalieri del Lavoro, cit., pp. 362-363 e Gazzetta Ufficiale del
Regno d’Italia, 26 maggio 1897, n. 123.
66 L’Esposizione Nazionale del 1898, Roux Frassati & C., Torino, 1898, p. 866.
67 Asct, Notaio Francesco Boscarini, Contratto di società e vendita del Cotonificio Feo
cit.
Mediterranea - ricerche storiche - Anno XVII - Agosto 2020
ISSN 1824-3010 (stampa) ISSN 1828-230X (online)