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346 Domenico Ventura
ditta Rietmann & Aellig avrebbe potuto ammortizzare entro un decen-
nio, era di proprietà comune e in parti uguali .
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Il 1° agosto 1899 il sodalizio venne ulteriormente rafforzato, por-
tando alla costituzione del “Cotonificio Catanese Vincenzo Feo & C.”.
Nello stesso anno Vincenzo Feo aveva ottenuto un prestito di L. 5.000
dal Comune di Catania (rimborsabile in cinque rate annuali) , ma
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sarà soprattutto l’apporto di capitale degli svizzeri a consentire l’am-
pliamento e il potenziamento dello stabilimento aggiungendo al ciclo
lavorativo l’attività di filatura grazie a un grande impianto di fabbrica-
zione inglese provvisto di una forza motrice di 150 cavalli . Allo scopo
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la ditta Rietmann & Aellig, con sede in via Carcaci 10, si obbligava a
versare entro l’anno in corso la somma di L. 92.299, per cui, in consi-
derazione del fatto che la stessa risultava creditrice per la somma di
L. 43.903,85, il suo apporto di capitale ammontava complessivamente
a L. 140.202,85. A sua volta la ditta Vincenzo Feo, con sede in via
Vecchia Ognina 64, si obbligava a versare, sempre entro l’anno in
corso, la somma di L. 33.000 così costituita: L. 18.000 in contanti e L.
15.000 risultanti dalla vendita all’azienda stessa del fabbricato di cui
sopra (= L. 10.655) e di un terreno di circa 3000 mq. sito in via Messina
(= L. 4.345) . Il capitale societario così reso disponibile doveva essere
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impiegato nell’«acquisto di altro macchinario e nella costruzione di al-
tro fabbricato negli stessi locali in cui fu edificato il primo».
Completato lo stabilimento, la conduzione e la gestione ammini-
strativa rimaneva affidata alla famiglia Feo, a rappresentare la quale,
oltre al padre, entravano i figli Andrea e Francesco Paolo. Spettava a
essa, usando «la diligenza del buon padre di famiglia», far «lavorare
continuamente l’intero macchinario salvo i casi di forza maggiore» e
occuparsi anche dell’acquisto della materia prima dandone pronta-
mente avviso all’altra parte societaria. La Rietmann & Aellig, a sua
volta, aveva facoltà di esercitare un controllo trimestrale sulla merce
che entrava nei magazzini, nonché, dandone congruo preavviso, di
partecipare allo stesso acquisto del cotone in stoppa. E a essa, inoltre,
68 Ibidem.
69 G. Collotti, I Cavalieri del Lavoro cit., p. 362. Non è escluso, a mio parere, che a
farsi promotore dell’iniziativa sia stato lo stesso Giuseppe De Felice Giuffrida che nel
consiglio comunale (sindaco Giuseppe Pizzarelli) era la figura più autorevole e il più
sensibile ai problemi dell’industrializzazione. In questo senso F. Renda, Socialisti e cat-
tolici in Sicilia. 1900-1904, Sciascia, Caltanissetta-Roma, 1990, p. 337.
70 Cfr. G. Collotti, I Cavalieri del Lavoro cit., p. 362; M. Bontempelli, E. Trevisani, La
Sicilia industriale commerciale e agricola cit., p. 329.
71 «Con pozzo vasca, caseggiato e altro accessorio e pertinenza confinante da ponente
con lo stabilimento Vincenzo Feo, da mezzogiorno con gli eredi Ursino e con Cristofaro
Sansone, e da tramontana con la proprietà del sig. Vito Scuto» (Asct, Notaio Francesco
Boscarini, Contratto di società e vendita del Cotonificio Feo cit.).
Mediterranea - ricerche storiche - Anno XVII - Agosto 2020
ISSN 1824-3010 (stampa) ISSN 1828-230X (online)