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Ruolo e implicazioni della politica annonaria a Lucca in età moderna  605




                          Tab. 1 - Suddivisione del mercato di piazza San Michele
                               a seguito dell’estrazione del 31 luglio 1705
                                                                 TASSA ANNUALE
                POSTI NUMERATI       TIPO DI COMMERCIO
                                                                     (in lire)
                     1-15          merciari, gigliettari e setaioli   5.8
                     16-19         merciari, gigliettari e setaioli   1.18
                     20-22         merciari, gigliettari e setaioli   4.8
                      23           merciari, gigliettari e setaioli   5.18
                      24                  ferramenti                  5.18
                     25-31                 fruttaroli                 3.8
                     32-34             formaggi e butirro             3.8
                      35                    limoni                    1.8
                     36-94                 ortaglie                   2.8
                    95-101             vagellami e ciottori           4.16
                    102-104                oliaroli                   4.8
                      105            legumi, semi e sacchetti         2.8
                    106-109          legumi, semi e sacchetti         3.12
                      114                  biadaioli                  2.16
                      115                  biadaioli                  3.12
                    116-123                biadaioli                  5.18
                    125-144                biadaioli                  5.18

             N.B. FONTE: «Libro del Repartimento de i Luoghi della Piazza di S. Michele di Lucca correlativo alli Num-
             meri della Pianta e Cartone di essa Piazza, con li nomi di ciascheduna persona che s’è data in nota di
             volere vendere in detta Piazza e Nummero del Posto e Luogo che a sorte gli è toccato, e Tazza che annual-
             mente deve pagare alla Camera Pubblica per tal Luogo, repartita a proportione secondo il profitto mag-
             giore e minore della qualità della Mercanzia che venderà» (Asl, Offizio sopra la Grascia, n. 196).

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             mente» i propri affari e di non commettere «dolo né fraude alcuna» .
             Da tale prassi si evince quindi che per gli operatori commerciali, in par-
             ticolare  per  quelli  del  settore  alimentare,  svolgere  bene  il  proprio
             mestiere significava obbedire a «tutte le leggi tanto fatte che da farsi»
             da parte del governo e non compiere alcun tipo di truffa, né nei con-
             fronti dello Stato né nei confronti dei privati.
                Le formule impiegate per la sottoscrizione di tali pagherìe, strumenti
             ufficiali dal valore giuridico vincolante, approvati e certificati pubblica-
             mente, si manifestavano pressoché identiche pure dinanzi alle altre isti-
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             tuzioni annonarie . Le ripetevano, ad esempio, i rivenditori di pane e i
             titolari del provento relativo ai pastumi davanti all’Offizio sopra l’Abbon-
             danza, i commercianti di generi alimentari e i magazzinieri di farina di



                44  Asl, Offizio sopra la Grascia, n. 188, II, c. 1r.
                45  Asl, Offizio sopra l’Abbondanza, n. 105, I, cc. 1r-305r (anni 1679-1693); II, cc. 1r-
             296v (anni 1694-1706).


             n.41                         Mediterranea - ricerche storiche - Anno XIV - Dicembre 2017
                                                      ISSN 1824-3010 (stampa)  ISSN 1828-230X (online)
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