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L’Italia di fine XV secolo osservata da un cardinale portoghese  699



             vescovo di Evora; nel 1474 ottenne la cattedra arcivescovile di Lisbona
             e nel 1476 venne elevato al titolo di cardinale. Si trasferì a Roma nel
             1480, e qui trascorse il resto della sua vita. Nonostante questo venne
             nominato arcivescovo di Braga nel 1501, carica che lasciò quattro anni
             dopo. Jorge da Costa visse quindi gli ultimi trent’anni della sua lunga
             vita a Roma, periodo nel quale il cardinale si integrò perfettamente nella
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             società romana, come dimostrato dallo studio di Anna Maria Oliva . I
             contatti col regno portoghese, dove continuava a ricoprire importanti
             ruoli ecclesiastici, non vennero però mai meno, tant’è che nel 1496 fu lo
             stesso cardinale a prestare omaggio a papa Alessandro VI in nome del
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             re Manuele I . Curiosamente molti autori sostengono che fra Giovanni
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             II e Jorge da Costa non corresse buon sangue , ma il documento che
             qui viene presentato, non sembra supportare questa tesi.


             La lettera del Cardinale Jorge da Costa nel contesto della diplomazia
             del XV secolo

                Come si è già sottolineato, il nostro obiettivo non è di analizzare det-
             tagliatamente la lettera che qui viene pubblicata, ma principalmente
             di fornire al lettore alcuni elementi che possano agevolarne la com-
             prensione. Tuttavia ci sono tre aspetti collegati con il funzionamento
             della diplomazia di questo tempo che sono presenti nel documento e
             che vorremmo evidenziare:
                1. Si conferma l’idea, sostenuta ormai alcuni decenni fa da Garrett
                   Mattingly 16  e sviluppata più recentemente da Catherine Flet-
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                   cher , che Roma fosse, nel corso del Rinascimento, il principale



                13  A.M. Oliva, Il cardinale portoghese Jorge da Costa ed il suo radicamento a Roma, in
             A. Mazzon (a cura di), Scritti per Isa. Raccolta di studi offerti a Isa Lori Sanfilippo, Istituto
             Storico Italiano per il Medio Evo, Roma 2008, pp. 699-725.
                14  D. Faria, A diplomacia de D. Manuel I segundo um manuscrito da Biblioteca Britânica,
             «Fragmenta Historica», n.º 4 (2016), in corso di stampa.
                15  J.A. de Freitas Carvalho, Roma e Portugal de cardeal a cardeal (1480-1541), in J. Gó-
             mez-Montero, F. Gernert (a cura di), Nápoles ~ Roma 1504. Cultura y literatura española y
             portuguesa en Italia en el quinto centenario de la muerte de Isabel la Católica, SEMYR, Sala-
             manca 2005. pp. 35-62, in particolare p. 38; M Mendonça, D. Jorge da Costa. Cardeal de Al-
             pedrinha cit., pp. 55-62; J. V. Serrão, Alpedrinha, Cardeal (1406-1508), in J. Serrão (a cura
             di), Dicionário de História de Portugal. Vol. I, Livraria Figueirinhas, Porto 1971. pp. 123-124.
                16  G. Mattingly, Renaissance Diplomacy. Dover Publications, New York 1988, p. 137.
                17  C. Fletcher, Diplomacy in Renaissance Rome. The rise of the resident ambassador,
             Cambridge University Press, Cambridge 2015. pp. 106-110. Per una sintesi recente e
             ben documentata su diplomazia e papato, si veda anche: M. Azzolini, I. Lazzarini, Diplo-
             macy  and  the  Papacy,  in  M.  Azzolini,  I.  Lazzarini, Italian  Renaissance  Diplomacy.  A
             sourcebook. Institute of Medieval and Early Modern Studies Durham University; Pontifical
             Institute of Medieval Studies, Durham 2017, pp. 96-115.


             n.41                         Mediterranea - ricerche storiche - Anno XIV - Dicembre 2017
                                                      ISSN 1824-3010 (stampa)  ISSN 1828-230X (online)
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