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562 Maurizio Vesco
Fig. 12. Disegno ricostruttivo della manica del
Palazzo Reale di Messina che ospitava al
piano terra la cavallerizza e a quello superiore
la sala del Parlamento; da M. Vesco, Scuderie
monumentali nella Sicilia degli Asburgo, cit.
tali. La complessità delle operazioni tecnico-costruttive messe in atto
si ricava da un passaggio della lettera con cui don García autorizzava
la spesa relativa alle opere già da alcuni giorni appaltate per la nuova
sala del Parlamento che adesso veniva accresciuta non solo in super-
ficie ma anche volumetricamente, al fine di potersi realizzare una
grande volta, forse a botte, in sostituzione di un precedente solaio li-
gneo: si dava ordine di «crescere il muro de la sala grande del Regio
Palatio di questa città de longhecza più di quello che è [...] et de lar-
ghecza quanto è il muro de la sala et de altecza quanto si haverà
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alzare ditta sala per farsi il damuso all’ordine nostro» .
Al piano sottostante, invece, venne realizzata una grande scuderia
per oltre una sessantina di poste, questa di certo coperta con una mo-
numentale volta a botte [Fig. 12], secondo una tipologia che da lì a poco
sarebbe stata riproposta dallo stesso Toledo, con dimensioni persino
maggiori, nella cavallerizza del palazzo reale palermitano, della quale
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egualmente promosse, come vedremo nel seguito, la costruzione . La
struttura voltata della scuderia messinese dovette da subito presentare
47 Ivi, Tribunale del Real Patrimonio, Lettere viceregie, reg. 521, c. 273v.
48 Sulle cavallerizze dei due palazzi reali siciliani, cfr. M. Vesco, Scuderie monumentali
nella Sicilia degli Asburgo: il modello “negato” delle Cavallerizze dei Palazzi Reali di
Palermo e Messina, in J. Martínez Millán, J. Aranda Doncel (coords.), Las caballerizas
Mediterranea - ricerche storiche - Anno XIV - Dicembre 2017 n.41
ISSN 1824-3010 (stampa) ISSN 1828-230X (online)