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710 Daniele Palermo
al fiscale della Corte arcivescovile, Antonio d’Aragona, di sostenere che
padre Vincenzo intratteneva «carnalem et inhonestam consuetudinem»
con Onofria Ferrara , che aveva dichiarato essere vere le accuse . Egli
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era stato dapprima condotto dinanzi all’arcivescovo e successivamente in
stato di arresto presso il proprio convento .
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Il vicario generale Giovanni Antonio Geloso aveva così intimato al
procuratore dei Minimi di infliggere una «condignam punitionem» a
padre Vincenzo, anche perché il religioso un’altra volta era stato sor-
preso nell’abitazione di una prostituta e, poiché si era dichiarato pen-
tito, non era stato sanzionato .
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Un collegio costituito dall’attuario fra Bonaventura da Noto, dal
provinciale Giovanni Battista da Palermo e dai padri Deodato da Pa-
lermo e Pietro da Palermo aveva immediatamente iniziato a giudicare
padre Vincenzo, il quale aveva attribuito l’imputazione alle accuse dei
suoi molti «emuli e inimici capitali» all’interno della comunità religiosa,
innanzitutto dello stesso padre Pietro da Palermo. Il reo aveva negato
ogni addebito, affermando di essere uscito dal convento per recarsi a
trovare la vedova di don Francesco Licuti e Giovanni Andrea Massa,
all’uscita dalla cui casa, poiché pioveva, era stato invitato da Onofria
Ferrara a entrare nella sua abitazione, dove non era mai stato. Egli
sapeva fosse sposata, di mestiere cucitrice di calze di seta, mentre i
padri del collegio giudicante la definivano una donna «cortigiana».
Aveva accusato la Corte arcivescovile di non avergli consentito di
esporre le sue ragioni e così di difendersi e infine aveva negato risolu-
tamente di essere stato sorpreso altre volte in casa di prostitute e di
essere comparso per altri motivi dinanzi alla detta corte . Le dichia-
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razioni di padre Vincenzo furono confermate da padre Antonino, il
quale riferì che allorché erano stati condotti presso il palazzo arcive-
scovile, dinanzi al vicario generale, il fiscale aveva affermato che «ni
havea trovato in casa di una puttana» .
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75 Relazione di fra Bonaventura da Noto, attuario della Curia provinciale dei Minimi,
ivi, carte non numerate, non datato.
76 Confessione di Onofria Ferrara dinanzi alla Corte arcivescovile di Palermo, ivi,
carte non numerate, 12 febbraio 1640.
77 «Informationes» relative al processo contro padre Vincenzo da Palermo raccolte
dalla Corte arcivescovile di Palermo, ivi, carte non numerate, 21 febbraio 1640.
78 Interrogatorio di padre Vincenzo da Palermo dinanzi al collegio nominato
dall’ordine dei Minimi, ivi, carte non numerate, 20 febbraio 1640; cfr. anche Lettera
di accompagnamento firmata dal vicario generale Giovanni Antonio Geloso, ivi, carte
non numerate, 15 febbraio 1640.
79 Interrogatorio di padre Vincenzo da Palermo dinanzi al collegio nominato
dall’ordine dei Minimi, ivi, carte non numerate, 20 febbraio 1640.
80 Interrogatorio di padre Antonino da Palermo dinanzi al collegio nominato
dall’ordine dei Minimi, ivi, carte non numerate, 21 febbraio 1640; cfr. anche le te-
stimonianze rese dagli ufficiali regi, ivi, carte non numerate, 21 febbraio 1640.
Mediterranea - ricerche storiche - Anno XVII - Dicembre 2020
ISSN 1824-3010 (stampa) ISSN 1828-230X (online)