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Ridisegnare Venezia tra sviluppo portuale e protezione della laguna 719
Crutzen all’inizio del nuovo millennio, e che appunto indica un’era
nella quale l’umanità esercita un’influenza dominante sull’am-
biente .
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In effetti le prime tracce di una riflessione su questi problemi, pe-
raltro ancora di grande attualità, si ritrovano già all’inizio dell’Otto-
cento, in particolare negli anni del dominio napoleonico durante i
quali, come intuì già Massimo Costantini, furono poste le basi per lo
sviluppo contemporaneo di Venezia. La storia della città e della sua
laguna nel contesto adriatico e mediterraneo mostra infatti precoce-
mente – come si vedrà meglio dalle pagine che seguono – quanto l’in-
treccio tra preoccupazioni ambientali, informazioni scientifiche e
progettazione dello spazio urbano e lagunare abbiano segnato i pro-
cessi decisionali e la formazione dell’opinione pubblica. Tuttavia, sin
dal primo Ottocento quando Venezia austriaca si trovò dentro la dia-
lettica fra istanze locali e direttive di governo viennesi, il successo dei
processi decisionali apparve condizionato dalle profonde divisioni tra
elemento portuale ed elemento cittadino, e, viceversa, dalla capacità
di negoziazione tra le diverse componenti urbane e sociali. Da qui
l’indagine degli autori, volta a comprendere attraverso la compara-
zione fra le dinamiche storiche e quelle ambientali come questi feno-
meni abbiano inciso sullo sviluppo non solo economico ma anche
sociale, politico e culturale dell’area presa in considerazione .
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Quello di Venezia, inoltre, è un caso che si inserisce in un più
ampio panorama di dibattito sulla rigenerazione e riconfigurazione
delle aree portuali a livello globale, incentrato soprattutto sul riuso
delle zone cittadine con affaccio sul mare (waterfront), tradizional-
mente destinate a uso di magazzino. Infatti, discussioni, progetti, ef-
fettive realizzazioni (e talvolta fallimenti) – che incrociano questioni
economiche, sociali, politiche e ambientali, sviluppo urbano e siner-
gie a livello nazionale e transnazionale – hanno interessato, tra la
seconda metà del XX e il principio del XXI secolo, città portuali ma-
rittime e fluviali quali Baltimora, Boston, New York, Amburgo,
3 J.R. McNeill, Energy, Population, and environmental change since 1750, in The
Cambridge World History. Vol. VII Production, Destruction and Connection, 1750-Present,
Part I, Cambridge University Press, Cambridge, 2015, pp. 51-82.
4 Queste ipotesi di ricerca sono state delineate, per l’area dell’alto Adriatico, anche
nel progetto Venezia dopo Venezia: l'economia dell'Istria nel discorso politico e commer-
ciale del bacino portuale veneziano dalla caduta della Serenissima, finanziato dalla Re-
gione Veneto e dall’Istituto Regionale per la Cultura istriana, fiumano e dalmata. Alcuni
risultati del progetto sono stati pubblicati in A. Trampus (a cura di), Venezia dopo Ve-
nezia. Città porto, reti commerciali e circolazione delle notizie nel bacino portuale vene-
ziano tra Settecento e Novecento (Trieste, Fiume, Pola e l’area istriano-dalmata), Regione
Veneto, Venezia-Trieste, 2019.
Mediterranea - ricerche storiche - Anno XVII - Dicembre 2020
ISSN 1824-3010 (stampa) ISSN 1828-230X (online)